“Il Governo annuncia tagli all’agricoltura e noi siamo pronti ad invadere Roma”. Così Mario Guidi, il presidente nazionale di Confagricoltura in visita ieri alla 37^ Fiera del Madonnino, a Braccagni, alle porte di Grosseto.
Ad accoglierlo il presidente di Grossetofiere, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, nonché presidente di Confagricoltura Grosseto, insieme alla dirigenza confagricola e a quella del centro fieristico. “Questo è un evento – ha dichiarato Guidi – in cui si coniuga tradizione e innovazione e dove sono visibili le migliori tecnologie, accanto alle quali vediamo l’allevamento della chianina, che ha una tradizione di primo piano ed è un emblema nel mondo”.
In merito all’Imu sui terreni agricoli, il numero uno dell’associazione ha parlato di segnali affatto tranquillizzanti. “Temo che non sarà finita. Proprio stamani ho letto su Sole 24 Ore di una proposta dei commissari per la spending review che prevede ancora tagli per l’agricoltura e riduzioni delle agevolazioni. Credo, con molta franchezza, che ci toccherà fare quello non vogliamo, ovvero invadere Roma e far capire finalmente a questi politici che così non si può continuare”.
Parole durissime, che vengono pronunciata a meno di una settimana dall’apertura dell’Expo di Milano, in cui Confagricoltura porterà il meglio delle produzioni italiane.
“A pochi giorni dall’apertura dell’esposizione universale – ha continuato Guidi –, abbiamo la consapevolezza che questa sarà un’occasione fondamentale per l’Italia per mostrarsi al mondo e per parlare della centralità dell’agricoltura, una centralità vera e del fatto che questo pianeta non può farne a meno e che meriterebbe, forse, una maggiore e diversa attenzione rispetto a quella che le viene riservata. Porteremo all’Expo il meglio del nostro settore e anche il nostro slogan riguarda i capolavori dell’agricoltura e la capacità di coniugare innovazione e tradizione”.
Guidi ha poi spiegato il paradosso che vive il settore agricolo, oggi al centro dell’attenzione anche mediatica e politica, ma in costante sofferenza a causa degli agricoltori stessi.
“Occorre cambiare pagina – ha ribadito –, a partire da noi che non riusciamo ad aggregarci e a crescere in maniera competitiva. Eppure vedo l’importanza di produrre qualcosa, di possedere un pezzo di questo pianeta. Quindi penso che se le imprese agricole, finalmente, riusciranno a interpretare il proprio futuro in maniera più coesa, avranno sicuramente un ruolo più rilevante e con maggiori soddisfazioni economiche. Il nuovo Psr ci può aiutare in questo. Abbiamo 6 anni per diventare più competitivi rispetto ai francesi, tedeschi e spagnoli. Forse, troppo spesso ci culliamo nell’idea di essere i migliori. E’ vero che facciamo delle eccellenze, ma anche gli altri Paesi sono bravi e possono contare su uno stato nazionale e regionale che gli accompagna e gli affianca di più in questa sfida che è sicuramente globale”.
Infine, un plauso al presidente Vivarelli. “E’ stato lui l’artefice del mostra della chianiana a Grosseto perché ha capito che l’agricoltura è molto di più di quello che si vede percorrendo le strade. E’ un connubio tra ambiente, allevamento e produzioni di qualità che ci possono aiutare in futuro. Portare qui questa mostra ha significato portare gli allevatori e far vedere alla gente comune cosa c’è prima di una ‘fiorentina’ di chianina”.