“Facciamo nostro l’appello di Coldiretti Regionale Toscana e della sede di Coldiretti Firenze circa la necessità di tutelare la qualità e l’identità di un prodotto profondamente ancorato alla toscanità, insieme alla filiera del latte di cui gli allevatori sono assoluti protagonisti al pari dei consumatori“. Così il direttore Andrea Renna e il presidente Francesco Viaggi di Coldiretti Grosseto, che giudicano tutto ciò priorità non discutibili sui tavoli della politica, dove da mesi ormai si discute attorno al destino della centrale del latte fiorentina, sempre più vicina a Granarolo e sempre più lontana dal Mugello e dalla Toscana.
“Non si possono condividere guerre di logoramento, né meline attorno al destino della centrale del latte. – aggiungono Renna e Viaggi – La politica sia chiara e si assuma le responsabilità delle scelte. Siamo assolutamente contrari a qualsiasi tipo di speculazione nei confronti di una realtà strategica per la Toscana che ha saputo, dopo molte difficoltà, ricollocarsi sul mercato in maniera sana e sostenibile senza intaccare il livello qualitativo del prodotto e assicurando un equo ritorno per gli allevatori che della filiera sono elemento indispensabile“.
Sul futuro della centrale del latte si erano espressi, prima di Natale, anche i consumatori toscani, con l’86% contrario alla vendita. Ben 9 toscani su 10 che avevano risposto al sondaggio online dell’organizzazione agricole avevano manifestato apertamente l’assoluta contrarietà alla vendita a Granarolo o a qualsiasi altro gruppo o acquirente potenziale.
“Da Grosseto, tra l’altro – ricorda Renna -, avevano reso nota una manifestazione di interesse anche i vertici della centrale di Latte Maremma, che rappresenta una percentuale in termini di provenienza, rintracciabilità e tradizione più che significativa per l’intero complesso degli allevamenti maremmani che oggi, pur non attraversando un momento felice, e che comunque riesce a dare riscontri occupazionali importanti garantendo qualità nella produzione”.