“L’Imu in agricoltura va abolita e in provincia di Grosseto ci sono tutti i presupposti perché ciò possa avvenire”. Il presidente di Confagricoltura Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, torna a parlare dell’Imu sui terreni agricoli e nel ribadire che si tratta di una tassa da annullare, senza se e senza ma, si spinge a chiederne un’applicazione che sia il meno penalizzante possibile per un settore in forte difficoltà.
“Intanto – continua Vivarelli – vorrei far presente che dopo il rinvio deciso dal governo al 26 gennaio, il Tar del Lazio ha bloccato il pagamento di questa odiosa tassa sui terreni montani in attesa di assumere, mercoledì prossimo, la decisione definitiva. Sappiamo che in questi giorni il ministro dell’Economia è al lavoro con il collega delle Politiche Agricole per arrivare a una revisione dei parametri prima della sentenza del Tar. Perciò per la provincia di Grosseto – tuona- vogliamo l’annullamento della tassa sui terreni agricoli per cinque anni, tenuto conto della debolezza di un settore che deve essere ricostituito. Al contempo esigiamo anche la ridefinizione delle modalità di esenzione, computando come svantaggiati e pertanto da esentare, almeno per due anni i territori sui quali è stata riconosciuta la calamità naturale o che sono stati oggetto di avversità climatiche, le aree che appartengono alle zone montane e svantaggiate riconosciute dall’Istat, quelle che ricadono nel rischio idraulico ed infine i territori inseriti nei parchi, nei Sic o nei Sir. Per tutte le altre zone richiediamo l’applicazione di un’ aliquota dell’1 per mille, e l’impegno del governo a rifondere i Comuni del mancato introito. Nel frattempo – aggiunge -, come Confagricoltura, siamo pronti ad assistere tutte quelle imprese che singolarmente intenderanno proporre azione legale contro i Comuni quando questi invieranno le cartelle esattoriali. Azione che non ha esiti certi e che potrebbe generare danno all’impresa”. Richieste precise quelle di Vivarelli, suffragate da un’analisi puntuale e veritiera che lascia poco spazio ad altre soluzioni rispetto a quelle prospettate, visto che una provincia come quella di Grosseto, a forte vocazione agricola, è stata interessata da nove eventi alluvionali negli ultimi dieci anni e che è dotata di una ampia estensione territoriale, spesso marginale, e presidiata solo dalle imprese agricole.
“Se a questo aggiungiamo – conclude – la palese anticostituzionalità dell’Imu agricola, la scarsa produttività ad ettaro delle estensioni agricole condotte dalla imprese maremmane che, peraltro, non godono di quei servizi che l’Imu dovrebbe finanziare, la nostra richiesta è incontestabile e assolutamente da accogliere. Se così non fosse siamo pronti a mettere in atto mobilitazioni con azioni di protesta e sensibilizzazione a tutela del mondo agricolo”.