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Imu agricola, Cia: “Tassa iniqua che non va pagata”

di Redazione
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Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato della Cia di Grosseto in merito al pagamento dell’Imu agricola:

La tattica è sempre la stessa: approfittare di avvenimenti in grado di catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sperando che questa si dimentichi dei propri problemi. Così i gravi fatti accaduti nei giorni scorsi in Francia, che hanno giustamente attirato su di sé l’attenzione pressocchè totale dei media, ha messo in secondo piano i problemi di casa nostra, che però sono ancora tutti li da risolvere.

Il più urgente sul tappeto è quello riguardante l’Imu sui terreni agricoli (per la precisione sui terreni agricoli che si trovano nei Comuni al di sotto dei 600 metri di altitudine), il cui pagamento scadeva il 16 dicembre scorso e che è stata prorogata al 26 gennaio; nel frattempo, però, l’Unione dei Comuni e degli Enti montani ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento ed entro il 21 prossimo è attesa la sentenza.

In questo quadro già di per sé abbastanza confuso, la Cia di Grosseto ha pensato di invitare i propri associati e tutti gli agricoltori in genere a non pagare l’Imu entro la scadenza del 26 in qualunque modo si esprima il Tar del Lazio.

Il tempo a disposizione di quelli che sono chiamati a pagare dopo la sentenza del Tar e prima della scadenza del 26 gennaio è veramente esiguo. Come sostiene il nostro presidente Enrico Rabazzi, noi siamo sempre stati contrari all’Imu e il rinvio del pagamento non ci interessa. L’Imu è una tassa iniqua ed assurda che va a colpire zone e territori che son svantaggiati per definizione, che sono stati colpiti duramente dall’andamento del clima e che di fatto non hanno prodotto niente per i loro proprietari, mentre politici scellerati pensano bene di renderli produttivi per le loro casse. La nostra è una battaglia di principio che dobbiamo portare avanti tutti insieme cominciando, proprio dal non pagare l’Imu, a costo di accollarsi poi le sanzioni previste per il pagamento ritardato, peraltro molto esigue”.

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