“L’agricoltura è ferma nel pantano della burocrazia, a cui un imprenditore agricolo ogni anno dedica tre mesi del suo tempo: per crescere servono meno scartoffie e più lavoro sul campo”.
È quanto dichiara il capogruppo regionale di “Più Toscana”, Antonio Gambetta Vianna, che raccoglie l’appello lanciato da Federico Vecchioni, vicepresidente dell’Accademia dei Georgofili, già presidente di Confagricoltura, durante l’evento “Food No Food”, tenutosi in Consiglio Regionale lo scorso fine settimana.
“Non è possibile – spiega il consigliere – che un agricoltore sia costretto a trascorrere più di cento giornate in ufficio anziché stare vicino ai campi e alla produzione. Serve una semplificazione reale altrimenti si rischia di imbrigliare le aziende privandole degli strumenti per essere competitive”.
Snellimento che, ribadisce Gambetta Vianna, deve passare per un riordino dei tempi del Piano di Miglioramento Agricolo (Pma), il piano attuativo redatto solo una volta l’anno nel caso di investimenti o ampliamenti da parte delle aziende agricole.
“Il mercato, nel corso di un anno, cambia in fretta – prosegue l’esponente di “Più Toscana” –, ma i tempi del Pma rischiano di impedire agli imprenditori un rapido cambio della linea produttiva, spuntando così l’arma della competitività e dell’innovazione che senza questi limiti potrebbe essere affilatissima”.
“Ci faremo carico delle richieste presentate da Vecchioni – conclude Gambetta Vianna – portandole direttamente in Consiglio Regionale agli occhi dell’assessore all’Agricoltura, Gianni Salvadori”.