Lo stato di emergenza idrica, sul territorio della provincia di Grosseto, si fa sempre più pesante.
L’acquedotto del Fiora è in prima linea per tamponare i drammatici effetti della siccità: la stagione particolarmente torrida e la mancanza totale da ormai 3 mesi di precipitazioni atmosferiche stanno causando infatti la drastica riduzione – in alcuni casi anche superiori al 60% – della portata di invasi, sorgenti e pozzi che alimentano gli acquedotti della provincia grossetana e della Maremma in particolare, e le previsioni meteorologiche che annunciano una fine estate priva di piogge significative fanno prospettare anche un autunno all’insegna dell’emergenza.
L’Acquedotto del Fiora muove quotidianamente sul territorio provinciale circa 16 autobotti per far fronte all’emergenza. La situazione più critica è a Roccastrada, dove l’approvvigionamento idrico è garantito quasi esclusivamente da sorgenti locali che a causa della siccità hanno mostrato diminuzioni nella portata erogata anche superiori al 60%. Le zone più in difficoltà oltre a Roccatederighi e Montemassi, che vengono rifornite con autobotti, sono Sassofortino, Piloni, Torniella e il centro abitato di Ribolla. La stessa situazione si verifica anche in alcune frazioni di Massa Marittima, in particolare Montebamboli dove le due sorgenti che riforniscono il serbatoio risultano quasi completamente asciutte e l’unico modo per garantire la regolare fornitura è l’approvvigionamento mediante autobotti.
Inoltre, nei fine settimana e nella settimana di ferragosto è stato necessario provvedere anche ad altri rifornimenti con autobotti nelle zone più affollate della costa. Per quanto riguarda il sistema idrico di Follonica e Massa Marittima, gli interventi attuati in emergenza da Acquedotto del Fiora hanno permesso di superare il periodo di maggior consumo senza difficoltà, ma se le temperature non si abbasseranno il rischio di esaurire la risorsa del lago Bicocchi resta alto, anche se si prevede una diminuzione progressiva dei consumi già dalla prossima settimana.
Nella zona della montagna grossetana vengono effettuate chiusure notturne dei serbatoi e integrazioni della risorsa con autobotti qualora necessario nei comuni di Civitella Paganico e in alcune località nel comune di Sorano: Elmo, San Valentino, Montevitozzo, Porcarecce e La Casetta, quest’ultima in forte criticità perché approvvigionata esclusivamente da fonti locali ormai esaurite a causa della siccità e a cui si è cercato di dare acqua anche attraverso opere di pompaggio da altri acquedotti.
Infine, nel comune di Roccalbegna, dove l’approvvigionamento idrico è garantito esclusivamente da sorgenti locali che a causa della prolungata siccità hanno diminuito notevolmente la portata, viene effettua la chiusura notturna dei serbatoi in caso di necessità.
“L’emergenza si aggrava di giorno in giorno – dice Claudio Ceroni, presidente di Acquedotto del Fiora – e tutte le aziende che gestiscono il servizio idrico in Toscana stanno facendo i salti mortali per garantire l’approvvigionamento ai cittadini, con grande sforzo economico e di personale impiegato. Di sicuro se le condizioni atmosferiche non cambieranno a breve non avremo più risorsa sufficiente e invece di rifornire i serbatoi metteremo le autobotti nelle piazze. Mi unisco quindi all’appello lanciato dal presidente di Confservizi Cispel Alfredo De Girolamo – prosegue Ceroni – sollecitando tutte le amministrazioni e le forze dell’ordine affinché intensifichino i controlli anche notturni e sanzionino gli usi impropri di acqua potabile: nonostante la grave crisi idrica infatti, c’è chi continua a annaffiare giardini, lavare la macchina o riempire piscine, togliendo l’acqua a tutti gli altri e causando un danno alla collettività”.