Table of Contents
Cresce anche nel 2022 la raccolta differenziata in Toscana e si attesta al 65,68% dei rifiuti solidi urbani prodotti. I dati certificati relativi allo scorso anno confermano il trend in crescita delle annate precedenti, con un incremento di un punto e mezzo percentuale rispetto all’anno precedente. Tra i Comuni, Gambassi Terme riesce a superare il 90% e ben 44 realtà superano quota 80%.
Ulteriormente positivo il fatto che nel 2022 la produzione di rifiuti urbani è calata del 2,2% (equivalenti a 2,16 milioni di tonnellate) rispetto al 2021 e del 5,5% rispetto al 2019. Di conseguenza anche il dato pro capite è diminuito di 9 kg/abitante passando da 599 a 590 kg/abitante rispetto al 2021. Se si considera invece il 2019, il dato è diminuito di ben -22 kg/abitante. Da segnalare che a diminuire in modo di significativo è la parte non differenziata dei rifiuti (-48.000 tonnellate circa sul 2021 e -125.000 tonnellate rispetto al 2019).
“Un grande risultato – sottolinea il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani –, frutto di un lavoro serio e puntuale e di una crescente attenzione verso l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, uno sviluppo che vede nel recupero delle materie prime dei rifiuti una vera e propria miniera. La nostra sensibilità, il nostro modo di vedere il mondo ed anche i nostri modelli economici di riferimento stanno cambiando e il successo della raccolta differenziata, in crescita costante anche nelle realtà che fino a pochi anni fa sembravano refrattarie, testimonia questo cambiamento. La Toscana ha varato un Piano della transizione ecologica che incamera, elabora e fa proprie queste nuove sensibilità e nuove opportunità di sviluppo. La strada intrapresa è quella giusta e, grazie alla collaborazione dei nostri cittadini e delle nostre amministrazioni, confido che riusciremo a percorrerla”.
“La Toscana ha vinto la sua sfida, ha superato nel 2022 il 65% di raccolta differenziata, così come previsto dalla normativa vigente. Voglio ringraziare i sindaci ed i gestori per il grande lavoro fatto e per la serietà con cui affrontano ogni giorno questo tema, ma soprattutto vorrei ringraziare i cittadini perchè questo traguardo lo hanno raggiunto loro, è una loro vittoria. Sono fiera dei nostri risultati, sia della costante crescita della percentuale della raccolta differenziata su scala regionale che del calo, seppur lieve, della produzione di rifiuti solidi urbani”. A dichiararlo l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni, che spiega: “Anche se in termini assoluti, le tonnellate di raccolta differenziata certificate nel 2022 sono molto vicine a quelle del 2021, il calo della quantità totale dei rifiuti ci ha portati ben oltre al 65%, dunque un po’ meno spazzatura ed un po’ più differenziazione, un risultato doppiamente positivo che mostra una crescente sensibilità e maggiore spirito di collaborazione nella popolazione”.
“La nostra nuova sfida – conclude l’assessore – sarà raggiungere il 75% con il dato medio regionale nel 2028, così come previsto dal Piano regionale dell’economia circolare. Sono certa che con l’impegno di tutti potremo farcela e sono certa che i toscani continueranno a dimostrare il loro impegno per il bene comune, per uno sviluppo sostenibile che gravi sempre meno sul pianeta e sulle future generazioni”.
I dati di Ato e Province
Tra gli Ambiti territoriali ottimali il risultato migliore in termini di percentuale della raccolta differenziata è quello dell’Ato Toscana Costa, che ha superato il 70%, con oltre due punti e mezzo in più rispetto all’anno precedente. L’Ato Toscana Centro si è attestato al 68% circa (con un aumento di quasi mezzo punto rispetto al 2021). Anche l’Ato Toscana Sud migliora, supera il 55% di raccolta differenziata con quasi due punti percentuali in più rispetto al 2021 e continua a lavorare per rimettersi al passo col resto della regione.
Tra le Province si distingue come più virtuosa Lucca (380.830 abitanti e 242.556 tonnellate di rifiuti urbani totali) con il 76,943% di differenziata, percentuale stabile rispetto al 2021. Seguono Prato (258.459 abitanti e 159.460 tonnellate di rifiuti) con il 73,67% di differenziata (+0,3%); Pisa (416.323 abitanti e 236.513 tonnellate di rifiuti) con il 69,14% (+0,1%); Firenze (984,991 abitanti e 550,216 tonnellate di rifiuti) con il 68,44% (-0,4%); Massa Carrara (187.274 abitanti e 242.556 tonnellate di rifiuti), con il 67,41% di differenziata (e un significativo aumento, + 8,7% %); Pistoia (288.911 abitanti e 150.959 tonnellate di rifiuti) con il 60,74% (+2,9%); Siena (259.858 abitanti e 151.301 tonnellate di rifiuti) con il 59,5% di differenziata (+0,1%) e Livorno (325.243 abitanti e 224.320 tonnellate di rifiuti) con il 59,25% di differenziata (+4%).
Infine Grosseto (215.973 abitanti e 139.006 tonnellate di rifiuti) con il 55,79% di differenziata (+3,6%) e Arezzo (333.290 abitanti e 190.850 tonnellate di rifiuti) con il 55% di differenziata (+2,7%).
Molti Comuni sopra l’80%
Per quanto riguarda i Comuni sono 160 (con una popolazione pari al 59% di quella regionale) quelli che nel 2022 hanno superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, ben 8 in più rispetto al 2021.
Il titolo di Comune più ‘riciclone’ del 2022 va a Gambassi Terme (Firenze) con ben il 90,15% di raccolta differenziata. Seguono sul podio Larciano (Pistoia) con l’89,73% e Lamporecchio (Pistoia) con l’88,27% .
Ma sono ben 44 i Comuni toscani che superano la quota dell’80% di raccolta differenziata e, dopo la terna dei più virtuosi, si piazzano: Capannori (Lucca) con l’87, 5%; Capraia e Limite (Firenze) con l’87,42%; Certaldo (Firenze) con l’86,86%; Calcinaia (Pisa) con l’86,82%; Cerreto Guidi (Firenze) con l’86,81%; Montelupo Fiorentino (Firenze) con l’86,79%; Pieve a Nievole (Pistoia) con l’86,17%; Vinci (Firenze) con l’85,96%; Montecarlo (Lucca) con l’85,8%; Fucecchio (Firenze) con l’85,6%; Montespertoli (Firenze) con l’85,19%; Monsummano Terme (Pistoia) con l’85,1%; San Godenzo (Firenze) con l’84,99%; Rufina (Firenze) con l’84,7%; Londa (Firenze) con l’84,6%; Dicomano (Firenze) con l’84,59%; Massarosa (Lucca) con l’83,95%; Empoli (Firenze) con l’83,86%; Casole in Lunigiana (Massa) con l’83,62%; Santa Maria a Monte (Pisa) con l’83,46%; Castelfiorentino (Firenze) con l’83,14%; Serravalle Pistoiese (Pistoia) con l’83,11%; Bagnone (Massa) con l’82,90%; Montignoso (Massa) con l’82,85%; Filattiera (Massa) con l’82,84%; Seravezza (Lucca) con l’82,78%; Buggiano (Pistoia) con l’82,22%; Casale Marittimo (Pisa) con l’82,12%; Sesto Fiorentino (Firenze) con l’81,79%; Lucca – unica tra i capoluoghi di provincia a superare l’80% – con l’81,76%; Borgo a Mozzano (Lucca) con l’81,52%; Ponte Buggianese (Pistoia) con l’81,36%; Podenzana (Massa) con l’81,18%; Lastra a Signa (Firenze) e Bientina (Pisa) entrambi con l’80,98%; Cascina (Pisa) con l’80,8%; Villafranca in Lunigiana (Massa) con l’80,6%; Scarperia e San Piero (Firenze) con l’80,53%; Pietrasanta (Lucca) con l’80,34%; Chiesina Uzzanese (Pistoia) con l’80,29% e Montaione (Firenze) con l’80,27%.
Per vedere l’elenco completo di tutti i Comuni della Toscana, clicca qui