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Domenica 10 ottobre, alle 10, all’Archivio di Stato di Grosseto, in piazza Socci 3, in occasione della “Domenica di carta”, è in programma l’inaugurazione della mostra documentaria dal titolo “Atti & Misfatti. Carte e corpi di reato dagli archivi giudiziari tra ‘800 e ‘900”, organizzata dallo stesso Archivio di Stato.
La mostra
Liti tra vicini, amori disperati, minacce, falsificazioni, proteste sociali… Non è una rassegna dei temi più gettonati della nostra cronaca quotidiana, ma la lista di alcuni degli argomenti che, insieme ad altri, saranno affrontati per la mostra “Atti e misfatti. Carte e corpi di reato dai procedimenti giudiziari tra ‘800 e ‘900”. L’esposizione ha l’intento di evidenziare la particolarità del materiale documentario che i procedimenti dei tribunali spesso ci offrono. Dalla polvere degli scaffali ecco quindi emergere proiettili, coltelli, lettere d’amore, di sofferenza e di odio, monete e banconote, ma anche manifesti, radiografie, stoffe e disegni che per le più varie ragioni hanno avuto una qualche parte determinante in un processo penale o civile, e con la loro presenza hanno pesato sul destino di qualcuno.
Uno spazio tra le vicende che sono state raccontate si è voluto riservare alla sicurezza nei luoghi di lavoro, un concetto poco diffuso nell’Ottocento delle miniere. D’altra parte proprio il 10 ottobre si celebra la 71ª edizione della “Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro”, così l’esposizione di questi documenti diventa anche un’occasione per commemorare e rendere omaggio a tutte le vittime del lavoro.
Gli archivi giudiziari conservati in Archivio di Stato sono certamente tra i più ricchi e consistenti, basti pensare che soltanto per il periodo postunitario, su cui si concentra la mostra, si conservano 3619 unità tra registri e buste, senza contare i fascicoli provenienti dalle Preture. Una grande novità negli archivi giudiziari è il versamento della Procura della Repubblica avvenuto nel gennaio 2020, con il quale l’Archivio di Stato ha acquisito, tra gli altri documenti, i registri generali dei reati, fondamentali per la ricostruzione degli iter procedurali.
Questa enorme mole di documenti, fino ad oggi pressoché sconosciuta al grande pubblico, ha subìto proprio negli ultimi due anni numerosi interventi. Le operazioni svolte dal personale dell’Archivio di Stato hanno consentito di schedare tutti i processi penali e di schedare e censire alcune altre serie, tra cui i Profitti di regime, i verbali in materia civile, gli atti istruttori. Iniziare a conoscere il fondo archivistico è certamente il primo passo per poter restituire ai ricercatori, studiosi e a tutta la cittadinanza il prezioso contenuto di queste carte. La mostra rappresenta un punto d’arrivo per il lavoro che è stato svolto fin qui, nonostante le grandi difficoltà date dall’emergenza sanitaria negli ultimi due anni. Ma è anche un punto di partenza, perché c’è ancora tanto da scoprire e sono ancora molte le carte “dormienti” che aspettano solo di essere riportate alla luce, per raccontarci nuove storie.
Ingresso e prenotazioni
La prenotazione è obbligatoria e potrà essere effettuata fino ad esaurimento dei posti disponibili (massimo 15 persone) entro le 12.30 del giorno precedente, per telefono al numero 0564.24576, o tramite e-mail all’indirizzo as-gr.salastudio@beniculturali.it, indicando numero e nomi dei richiedenti. L’avvenuta prenotazione sarà confermata da una e-mail di risposta dell’Archivio.
I visitatori dovranno essere muniti di mascherina propria e dovranno procedere all’igienizzazione delle mani con gel messo a disposizione dall’Archivio. All’ingresso sarà effettuata la misurazione della temperatura e verranno scansionati i green pass; sarà inoltre necessario mantenere la distanza interpersonale di sicurezza dagli altri partecipanti e dal personale dell’Istituto.