Torna, a partire da venerdì 18 settembre, la festa di Santa Lucia.
“Sarà la 53^ edizione che vivremo; un’edizione inconsueta, caratterizzata dall’ampliamente nota situazione che ci vede come persone, come cittadini e come cristiani vivere questo periodo di prova e, per certi versi, di disorientamento – spiegano, in un comunicato, Padre Francesco Borri e il consiglio direttivo dell’associazione Santa Lucia -. Disorientamento, tuttavia, che non può ferire quella speranza di cui, proprio in quanto cristiani, siamo chiamati a rendere ragione. Nei mesi scorsi, ci siamo interrogati come associazione Santa Lucia, insieme al parroco, sul da farsi. Ci siamo domandati sull’opportunità di realizzarla nonostante la situazione, concludendo che, comunque, abbiamo davvero bisogno di questo segno che da oltre mezzo secolo caratterizza la nostra comunità. ‘Fare festa per fare festa’, affermava allora Padre Vittore ormai più di mezzo secolo fa! E in questo particolare anno, cogliere i segni dei tempi ci ha indotto a pensare un modo nuovo, sicuramente del tutto insolito nei risvolti pratici e che tuttavia potesse rappresentare un luogo di speranza e di gioia per la comunità tutta“.
“Ci piace ricordare le parole di Papa Francesco che, fin dall’inizio del proprio pontificato, ha sottolineato ‘l’importanza della creatività’; l’importanza, in altre parole, di cercare quelle ‘strade nuove’ perché il Vangelo possa essere annunciato – continua la nota -. La festa ha sempre rappresentato quel momento di ‘comunità in uscita’, in cui, nel convenire di tante persone, si è dato vita, non senza difficoltà, ma sicuramente sempre con entusiasmo, ad un luogo di incontro. Ad una comunità parrocchiale è richiesto l’impegno di superare ‘una pastorale che mantenga il campo d’azione esclusivamente all’interno dei limiti della parrocchia’. Ed è singolare che proprio la stessa liturgia della Chiesa proponga, per le prossime due domeniche della festa, il 20 e il 27 settembre (Mt 20, 1-16 e Mt 21, 28-32), l’immagine di una vigna da lavorare; un terreno tutto da dissodare ed esplorare, dove ‘andare anche noi’ secondo una ‘precisa scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa … per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione’. Questo il nostro auspicio“.
Il programma
La festa inizierà con la processione per le vie di Barbanella, venerdì 18 settembre, alle 21.15. Sabato 19 settembre, alla stessa, ora sarà la volta di un incontro formativo con Padre Francesco Neri, frate cappuccino definitore generale, docente universitario e autore di alcuni scritti sul tema ‘Beati gli operatori di pace’; la domenica si terrà un incontro insieme a Don Paolo Gentili, vicario generale della Diocesi di Grosseto, sul tema ‘Sogno una chiesa missionaria …’.
Mercoledì 23 settembre, poi, sarà celebrata alle 16.00 la Santa Messa per anziani ed ammalati.
Infine, dal venerdì alla domenica, la festa proporrà alcuni appuntamenti ricreativi nella serata, a partire da quello di venerdì 25 settembre con gli Appiccicaticci; sabato 26 settembre Daniele Sgherri e Paolo Tenerini proporranno il repertorio di Lucio Battisti; infine, domenica 27 settembre, un pomeriggio con Fr. Gianfranco Priori, frate e prestigiatore, Federico Verreschi e un viaggio nella musica italiana.
Gli eventi si svolgeranno tutti sul sagrato della chiesa in via Pirandello; l’ingresso è, come sempre, completamente gratuito e sarà garantito il rispetto dei protocolli di sicurezza vigenti.
Durante gli ultimi tre giorni, sarà attiva la fiera di beneficenza e saranno venduti i biglietti della lotteria, la cui estrazione avverrà il 13 dicembre.
“Si tratta di un ‘format’ completamente nuovo, senza il consueto ristorante e bar, che tuttavia potrà permetterci come comunità non solo cristiana, ma anche civile, di riflettere sulla preziosità di un momento come la festa che è caratterizzante la vita di una parrocchia, di un quartiere e di una città – termina il comunicato -. L’auspicio e soprattutto l’invito è quello di poter prendere parte agli eventi, cogliendo nei momenti proposti l’occasione per incontrarci, crescere insieme nella stima reciproca, formarci e condividere le necessità. Non vediamo l’ora di incontrarci!“.