Questa mattina, all’alba, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Grosseto hanno eseguito, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Brescia e di Como, due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del locale Tribunale nei confronti di un cittadino senegalese di 39 anni, residente in provincia di Como, e di un cittadino italiano di origine colombiana, di 30 anni, residente in provincia di Brescia, in quanto indagati per reati inerenti all’acquisto e alla detenzione di droga.
Al momento, è ancora ricercato un altro cittadino senegalese destinatario della misura cautelare della custodia in carcere.
L’ordinanza cautelare è stata emessa al termine delle di indagini avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Grosseto, e coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo maremmano, a seguito dell’omicidio e del tentato omicidio avvenuto lo scorso 23 dicembre in via della Pace, a Grosseto.
In quella circostanza, gli agenti della Questura di Grosseto (Squadra Volante, Squadra Mobile e Polizia Scientifica) erano intervenuti in via della Pace 203, dove alcuni cittadini avevano segnalato dei colpi di arma da fuoco all’interno di un palazzo. Pochi minuti dopo, alla centrale operativa, erano giunte segnalazioni da parte della Polizia Municipale di Grosseto e dei Vigili del Fuco che, sempre nei pressi di via della Pace, c’era stato un incidente e che le persone coinvolte erano ferite.
Sul posto, i poliziotti avevano appurato immediatamente, con un primo sopralluogo, che all’interno di una Mercedes modello “Clc”, dal lato del guidatore, c’era una persona di colore priva di coscienza che risultava essere stata centrata da colpi d’arma da fuoco. Da un primo controllo all’interno dell’abitacolo della vettura, gli agenti notavano la presenza di un’arma, risultata poi essere una scacciacani, di un mazzo di soldi e di alcuni telefoni cellulari.
Il ferito, successivamente, veniva identificato in un cittadino senegalese di 33 anni, che all’arrivo dei sanitari, risultava essere in gravissime condizioni di salute poichè uno dei proiettili lo aveva colpito alla testa; lo stesso uomo sarebbe morto poche ore dopo all’ospedale di Siena.
I sanitari del 118 avevano accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Misericordia di Grosseto un altro cittadino Senegalese di 41 anni, colpito da un proiettile, ed infatti l’uomo risultava essere ferito all’altezza del collo da un colpo d’arma da fuoco.
L’immediata attività investigativa fatta partire dalla Squadra Mobile consentiva di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un cittadino dominicano di 29 anni, in merito all’omicidio ed al tentato omicidio; fatti che si sono verificati nel corso di una compravendita di un ingente quantitativo di cocaina durante la quale le vittime, esibendo del denaro in parte posticcio, si erano impossessate della droga, venendo poi inseguiti dall’omicida, che esplodeva numerosi colpi d’arma da fuoco nei loro confronti.
Il 26 dicembre scorso, il cittadino dominicano, dopo essere stato rintracciato mentre tentava di arrivare al confine con la Francia, con il proposito di recarsi poi in Spagna, veniva sottoposto a fermo da parte della Squadra Mobile a seguito di un decreto emesso dalla locale Procura della Repubblica; lo scorso 2 gennaio, la Squadra Mobile di Grosseto sottoponeva alla misura cautelare della custodia in carcere il cittadino senegalese di 41 anni, che era rimasto ferito, in relazione alla contestazione di reati riguardanti lo spaccio di droga in merito ai fatti verificatisi.
La complessiva attivitò sinora svolta ha permesso di identificare gli ulteriori uomini, complici del cittadino senegalese deceduto e del ferito, coinvolti nella compravendita di droga finita tragicamente.
Le persone arrestate oggi sono l’intermediario dell’illecita compravendita do droga, ossia il cittadino senegalese di 39 anni, conosciuto con il soprannome di “Bamba”, che aveva contrattato con il cittadino dominicano la cessione di 500 grammi di cocaina nel corso della quale si è verificato l’omicidio ed il tentato omicidio, nonchè il cittadino italiano di origine colombiana, proprietario della Mercedes utilizzata dalle vittime dell’omicidio e del tentato omicidio.
Le attività investigative svolte hanno evidenziato la presenza di entrambi sia a Grosseto sia sul luogo dei fatti dimostrandone il pieno coinvolgimento, nonostante i tentativi di sviare le indagini da parte del 30enne italiano di origine colombiane, che presentava, in provincia di Brescia, una denuncia per appropriazione indebita della sua auto da parte dell’uomo deceduto nell’omicidio.
Le persone arrestate sono state rinchiuse nei carceri di Brescia e Como.