“Attaccare il decreto sicurezza non serve, occorre attuarlo”.
La Lega di Grosseto lancia un messaggio chiaro agli amministratori dopo il nuovo e grave episodio avvenuto a Grosseto, con il tentativo di stupro, da parte di stranieri, denunciato da una ragazza di 25 anni in via Rubino.
“Questi episodi – commentano il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi e l’onorevole Mario Lolini – spingono ad una riflessione su una Grosseto e una provincia che, ormai, non riconosciamo più, in cui la sicurezza dei cittadini non è più scontata, come per anni nel passato abbiamo pensato che fosse”.
Una riflessione che, però, secondo la Lega, deve portare ad una risposta immediata. “Il decreto sicurezza – affermano Ulmi e Lolini – garantisce degli strumenti di intervento anche ai sindaci e, con loro, ai Comuni. Per questo occorre attuarli al più presto. Come Lega, ci faremo promotori di una campagna per fare in modo che quegli strumenti non restino sulla carta, ma che vengano attuati, perché i cittadini vogliono vedere i cambiamenti ed hanno il diritto di vivere e di muoversi all’interno delle nostre città e dei nostri borghi senza doversi preoccupare della propria incolumità. La Lega sarà vigile e darà il proprio impulso in maniera decisa, ma costruttiva, nei Comuni dove amministra, ma anche dove siede sui banchi dell’opposizione e lo sarà anche in quelli dove, ancora per poco, non è rappresentata”.
La Lega, però va anche oltre. “Ho avviato un confronto con il Prefetto di Grosseto – dichiara l’onorevole Mario Lolini – per capire se c’è la possibilità di schierare lungo le strade gli uomini dell’Esercito, in particolar modo del Savoia Cavalleria. Sappiamo benissimo che non si tratta di una forza di polizia, ma crediamo che questa possibilità possa avere due funzioni: servire da deterrente contro la microcriminalità e unire ancor di più la comunità grossetana con il Savoia”.
Con la Prefettura la Lega è pronta ad avviare anche un ulteriore ragionamento. “E’ quanto mai necessaria – affermano Andrea Ulmi e Mario Lolini – la realizzazione di una centrale unica delle forze di polizia e la creazione di pattuglie interforze”.
La Lega, con i propri rappresentanti, è inoltre operativa anche in Parlamento.
“Tra gli obiettivi cui stiamo lavorando – sostiene l’onorevole Lolini – c’è la necessaria riforma della giustizia, con un pilastro fondamentale che dovrà essere rappresentato dalla certezza della pena. Senza questa tutte le attività messe in campo diventano inutili”.
Un’ultima riflessione poi la Lega la riserva alle associazioni di vicinato.
“Stanno nascendo sui territori e si fondano sul bisogno di sicurezza dei cittadini – affermano Ulmi e Lolini -. Leggiamo che alcuni sindaci non sono favorevoli. Ma qui non si tratta di creare una giustizia fai da te, ma di semplici cittadini, tutti censiti dalle forze di polizia, che di fronte alla commissione di un reato, o se notano qualcosa di sospetto, con una telefonata chiedono il loro intervento. Per noi questo si tratta presidio del territorio e riscoperta del senso civico”.
Un’azione dunque che la Lega vuole concreta e con un richiamo forte. “Leggiamo di amministratori locali e presidenti di Regione, in particolar modo del centrosinistra, che non vogliono applicare il decreto sicurezza o che lo vogliono impugnare davanti alla Corte costituzionale – affermano Ulmi e Lolini -. La nostra domanda è: ma è questo ciò che serve ai cittadini? Per anni di fronte ai problemi della sicurezza i sindaci e gli amministratori locali hanno lamentato di non avere a disposizione gli strumenti adatti per far fronte al problema, mentre oggi li hanno. Perché, dunque, si attacca una normativa che li rende più forti? Una risposta, siamo sicuri, che la daranno i cittadini alle prossime elezioni”.