“L’Associazione nazionale Partigiani d’Italia esprime il proprio sconcerto per quanto accaduto a Grosseto nella notte tra il 2 e 3 settembre con il lancio di una bomba carta contro l’Hotel Airone. E condannando fermamente il gesto, chiede agli inquirenti di assicurare quanto prima i responsabili alla giustizia“.
A dichiararlo, in un comunicato, è il comitato provinciale dell’Anpi di Grosseto.
“E’ stato per puro caso che l’esplosione, oltre alla struttura dell’edificio, non abbia colpito eventuali passanti, ospiti o personale dell’albergo – continua la nota -. Nello stesso tempo l’Anpi fa appello alla città, fino ad ora estranea ad atti tanto deprecabili, chiamandola a vigilare e a battersi per il mantenimento e l’ulteriore sviluppo della convivenza civile improntata ai valori del rispetto reciproco e del senso più aperto e libero di comunità“.
“Indubbiamente in quanto è stato fatto c’è una visione malata dell’agonismo sportivo, ma ridurre la cosa a questo è chiaramente riduttivo e fuorviante, poiché l’avvenimento presenta una chiara declinazione politica, con i simboli fascisti e nazisti disegnati dagli attentatori sul muro del palazzo, i quali quantomeno rivelano una identificazione di certa tifoseria con quell’area politica – sottolinea l’Anpi -. D’altronde, ultimamente si moltiplicano in maniera sfacciata le esibizioni della simbologia fascista, evidentemente incoraggiate dal clima di intolleranza razzista che si respira nel Paese, senza che chi di dovere intervenga in modo adeguato, facendo rispettare la Costituzione e le leggi vigenti“.
“All’Airone è stato dimostrato quanto sia facile per qualche testa bacata ricorrere a veri e propri attentati, superando il limite nel contesto di una situazione già allarmante – termina il comunicato -. Le pubbliche istituzioni, la politica, l’associazionismo, sociale e culturale, della Maremma, diano una risposta pronta e forte, all’altezza della tradizione democratica e antifascista della nostra terra, per sbarrare la strada all’imbarbarimento e per garantire a tutti i maremmani un futuro di serenità e di pace, dove il conflitto si svolga nel pieno rispetto delle regole condivise“.