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Terme di Roselle, il Movimento 5 Stelle: “Progetto ancora attuabile, ecco come”

di Redazione
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“Le terme a Roselle si possono fare. Siamo ancora in tempo“.

A dichiararlo, in un comunicato, sono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Grosseto: Daniela Lembo, Francesca Amore, Antonella Pisani, Gianluigi Perruzza.

Un po’ di storia

“Il progetto delle terme di Roselle viene approvato per la prima volta nel 1978 e porta la firma dell’architetto Walter Di Salvo e dell’ingegnere Alfredo Velasco – spiega la nota -. Walter Di Salvo, deceduto da poco, è stato riconosciuto un maestro dell’architettura organica della Toscana. Le sue opere vengono riconosciute quali importanti testimonianze artistiche della seconda metà del XX secolo. Il Fai lo descrive come un grande personaggio, un architetto che, attraverso le sue opere, ‘ha contribuito ad arricchire il patrimonio architettonico italiano’. Attualmente il Comune di Grosseto, com’è noto, può contare sui 15 milioni di euro del bando nazionale per le periferie degradate. I progetti per i quali tali risorse sono state attivate, possono ancora essere modificati“.

Considerazioni

“La demolizione di un fabbricato rappresenta ad oggi la via più facile da seguire, non è impegnativa: con poco sforzo si raggiunge un immediato  per quanto scontato risultato. Ad oggi questa non è una soluzione – sottolineano i consiglieri pentastellati -. Pensiamo che il Sindaco con la sua Giunta possano fare di più e meglio. Con il coraggio e la determinazione con i quali si sono presentati ai cittadini, noi, consiglieri del Movimento 5 Stelle, speriamo vogliano accettare la nostra sfida. Si tratta di scegliere la strada più difficile e più virtuosa, che, qualora percorsa, ci farebbe entrare a buon titolo nel dibattito europeo sulla rigenerazione urbana. E’ un’opportunità da non perdere. Possiamo trasformare una storia di cattiva amministrazione durata decenni in un’occasione di rinascita“.

La visione del M5S Grosseto

“Il Movimento 5 Stelle di Grosseto ribadisce la sua visione a favore della rigenerazione urbana, cioè la riqualificazione ed il risanamento del patrimonio edilizio degradato della città – continua la nota -. Tutti i Comuni d’Italia, da nord a sud, oramai hanno capito quanto sia importante investire energie per perseguire obiettivi rigenerativi. Le stesse leggi regionali (sulla base degli oramai definiti orientamenti europei) incentivano e prediligono interventi volti al recupero degli edifici dismessi e abbandonati. Si contiene così il consumo di suolo, facendo diventare tali progetti occasione di marketing, per il rilancio del territorio in chiave moderna, sensibile ed eco-sostenibile. Invitiamo il Comune e la cittadinanza a seguire un nuovo ragionamento, basato su un nuovo punto di vista“.

La richiesta

“Chiediamo all’Amministrazione di formulare un progetto preciso e dettagliato, agendo responsabilmente e ponderatamente, allo scopo di ottenere il massimo dei risultati con le risorse ad oggi disponibili nel territorio – proseguono i consiglieri -. Il fabbricato esistente, secondo un’ottica di rigenerazione urbana, rientra tra queste risorse“.

Fattibilità

“Preso atto che non esiste nessuna perizia statico/strutturale (antecedente alla decisione della Giunta di partecipare al bando per le periferie degradate) che attesti la demolizione del fabbricato come unica soluzione possibile e perseguibile – continua il comunicato -. Partendo poi dal presupposto che le perizie ‘a vista’ non sono scientificamente probanti lo stato di degrado di una struttura, abbiamo cercato di capire se esistesse o meno la possibilità di un adeguamento dell’impianto planimetrico dell’edificio in funzione ad una nuova destinazione d’uso. La risposta è ‘Si‘”.

La sfida

“Il Movimento 5 Stelle di Grosseto  invita quindi il Sindaco e la sua Giunta a valutare la possibilità di recupero dell’edificio, attraverso un percorso partecipato a trecentosessanta gradi,  che  coinvolga  soggetti o enti qualificati assieme agli stessi abitanti. Chiediamo il dialogo con le Unità di ricerca delle Università (dipartimenti di Ingegneria strutturale o architettura) per il recupero e l’adeguamento strutturale del fabbricato esistente, nonché per i temi riguardanti l’innovazione sociale e la rigenerazione urbana – spiegano i consiglieri -. Siamo consapevoli che ‘progettare in ambienti complessi’ significa gestire relazioni diverse, reperire fondi di finanziamento e saper valutare (e comunicare) l’impatto degli interventi. Serve pertanto velocemente un masterplan strategico per la rigenerazione urbana del nostro patrimonio edificato. Servono partnership tra soggetti pubblici e soggetti privati, servono consulenze capaci di gestire questi processi e servono europrogettisti competenti e di esperienza. Non c’è molto tempo, non possiamo aspettare ancora!“.

Il bando “periferie”

“La legge di stabilità del 28 dicembre 2016 ha istituito il programma di finanziamento di progetti per la riqualificazione delle periferie. L’articolato, puntuale nella definizione delle linee di progetto, era noto fin dal dicembre del 2015 e soltanto le amministrazioni più attente e lungimiranti hanno iniziato fin da subito ad elaborare progetti in funzione di questa opportunità. Grosseto non è tra questi Comuni virtuosi – continua il comunicato -. Infatti l’amministrazione di centrodestra si è limitata a prendere alcuni banali progetti che erano già disponibili perché elaborati dalla precedente amministrazione, ma avulsi da un progetto d’insieme, da una visione organica o da una selezione di grandi progetti capaci di cambiare sensibilmente ed in meglio il nostro territorio“.

“Se da un lato l’amministrazione Bonifazi è rimasta immobile da gennaio a giugno 2016, l’amministrazione Vivarelli non ha saputo cogliere appieno l’opportunità del bando, il quale dava la possibilità di presentare anche progetti preliminari fino a tutto agosto 2016. L’unico progetto inserito da Vivarelli Colonna è quello che interessa la demolizione della struttura ideata da Di Salvo, quando invece, la realizzazione delle tanto ambite terme di Roselle, non è mai stata così vicina. Infatti, dalla lettura dei provvedimenti legislativi e dalle comunicazioni governative, abbiamo appreso che è possibile modificare le progettualità presentate e conseguentemente spostare le risorse finanziarie. Tale opportunità ci è stata confermata anche dagli uffici comunali preposti alla gestione del bando – termina la nota -. Grosseto sta perdendo una grandissima opportunità: realizzare, finalmente, le terme di Roselle. E invece il Comune cosa fa? Spende 800mila euro per la demolizione di un bene che forse non è mai stato così prezioso. Non è forse il caso di farci un pensierino?“.

Nella foto: l’ipotesi di rigenerazione del fabbricato delle terme proposta dal Movimento 5 Stelle di Grosseto.

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