“Il Monte dei Paschi ha disposto la chiusura della filiale di via Santorre di Santarosa, accorpandola alla filiale di via Manin, una struttura completamente inaccessibile ai disabili e a tutte le persone con difficoltà motorie“.
La denuncia arriva da Lorella Ronconi, poetessa grossetana e sempre in prima fila nelle battaglie che riguardano la disabilità.
La problematica nasce dalla decisione dell’istituto di credito senese di chiudere la filiale numero 3 e di accorparla alla filiale numero 8, all’inizio del centro cittadino.
“La filiale di via Santorre di Santarosa chiuderà a partire dal 2017 e anche il bancomat sistemato in via Tito Speri, facilmente utilizzabile da tutti, non sarà più a disposizione dei clienti – spiega Lorella Ronconi –. La banca, nella quale io e molte altre persone abbiamo depositato il nostro conto, sarà trasferita alla filiale di via Manin, in cui sono presenti due scalini per accedere al bancomat e per entrare all’interno della struttura, dotata inoltre di una sola porta per l’ingresso e l’uscita dei clienti. Si tratta di un enorme disagio non solo per i disabili, ma anche per tutte quelle persone che hanno delle difficoltà nel camminare o, ad esempio, anche per le mamme che hanno un figlio nel passeggino“.
Lorella Ronconi non si è arresa alla decisione presa dal Monte dei Paschi e si è rivolta all’avvocato Elisabetta Calabria.
“Ho immediatamente scritto alla direzione centrale del Monte dei Paschi per avere spiegazioni in merito a questa situazione – spiega l’avvocato – e, in via informale, ho avuto un riscontro positivo da parte della direttrice della filiale di via Manin, che mi ha assicurato che sarà fatto il possibile per non chiudere il bancomat della banca di via Santorre di Santarosa fino a quando non saranno apportate le necessarie modifiche alla sede di via Manin“.
A questo proposito, anche la legge è dalla parte di Lorella Ronconi.
“La sentenza 18762 del 23 settembre 2016 della Cassazione, infatti, ha dato ragione ad un uomo disabile di Firenze, che aveva chiesto i danni per l’impossibilità di accedere ad un bancomat di una banca del capoluogo toscano – sottolinea Elisabetta Calabria -. Tale sentenza ha di fatto obbligato tutte le banche a rendere accessibili i servizi alle persone disabili e ha ribadito che il diritto all’abbattimento delle barriere architettoniche deve essere applicato da qualsiasi struttura, sia essa un negozio, un bar, un ristorante o in istituto di credito“.
“Non mi accontento che il bancomat di via Tito Speri rimanga attivo – sottolinea Lorella Ronconi –: il mio desiderio è che la banca di via Manin possa diventare accessibile anche ai disabili. Inoltre, questa filiale si trova in un luogo scomodo un pò per tutti, dato che anche le auto non possono parcheggiare nelle vicinanze. A questo proposito, lancio un appello. Le istituzioni devono vigilare di più sull’accessibilità dei locali di Grosseto. Io, come tanti altri, ho il diritto di poter entrare in qualsiasi posto senza essere costretta a lottare sempre“.
“In questo caso – conclude l’avvocato –, la logica di civiltà si scontra con la logica della politica del risparmio da parte del Monte dei Paschi, avvalorata dall’accorpamento delle filiali. La nostra non è una battaglia contro questo istituto di credito, ma una lotta di civiltà. Proprio per questo, voglio ringraziare le direttrici delle due filiali grossetane che hanno ascoltato con molta disponibilità le nostre richieste, anche se siamo consapevoli che la decisione finale sulla ristrutturazione della banca di via Manin spetta alla direzione centrale del Monte dei Paschi”.
