“L’articolo 32 della nostra Carta costituzionale recita testualmente ‘la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività’.
Chi si imbatte quotidianamente nella sanità pubblica sorride amaramente e non può non constatare e sperimentare sulla propria pelle quanto sia disattesa, nei fatti, la garanzia di questo principio fondamentale“.
A dichiararlo è Elisabetta Ripani, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Grosseto.
“Sì, perché se non puoi permetterti di recarti costantemente presso strutture private, per sostenere a pagamento gli esami prescritti dal tuo medico curante, altro non puoi fare che attendere con rassegnazione un appuntamento tramite l’Asl entro un tempo che non è mai ragionevole ed accettabile – dichiara Elisabetta Ripani -. E’ quanto successo a G.G., pensionata di Grosseto, che mi ha raccontato il suo calvario. La signora in questione, il 3 giugno 2016, ha prenotato presso lo sportello del Cup di Grosseto una visita specialistica odontoiatrica, che avrebbe dovuto svolgersi (dopo ben quattro mesi) lunedì 3 ottobre, alle 9, presso i poliambulatori di via Don Minzoni. La signora si è armata di coraggio, di tanta sopportazione per il dolore ed a ridosso del fatidico giorno della visita si è sentita chiamare da un’operatrice del Cup e comunicare la disdetta dell’appuntamento, che le è stato fissato nuovamente per il 14 dicembre 2016. Del tutto incredula, ha giustamente chiesto se si potesse anticipare in qualche modo e se non ci fosse un altro dottore che potesse visitarla, ma la risposta è stata negativa. Esito della telefonata: appuntamento per il 14 dicembre 2016, prendere o lasciare rimandando ad anno nuovo, accettare la disdetta pena il pagamento del ticket relativo alla prestazione non annullata entro le 48 ore precedenti“.
“Situazioni spiacevoli come queste capitano quotidianamente, suscitano le ire e la mortificazione di chi deve curarsi e non ha la possibilità di usufruire delle visite a pagamento. Le domande sorgono spontanee. Dove è finito lo Stato sociale? Il diritto a curarsi tempestivamente e nel modo adeguato si riduce ad un lusso goduto solamente da chi ha una certa disponibilità economica – si chiede Elisabetta Ripani –? E’ davvero giunto il momento che chi di competenza metta mano e risolva quanto prima questi problemi, poiché a farne le spese sono troppo spesso quelle categorie ‘deboli’ che meriterebbero un altro tipo di attenzione e tutela“.