“L’istituto musicale comunale di Grosseto, intitolato al compianto maestro Palmiero Giannetti, è una realtà importante e vivace nel panorama dell’insegnamento musicale cittadino ed è sempre stato un fiore all’occhiello in quanto ad efficienza e qualità dell’insegnamento dell’amministrazione comunale, sia gestito in modo diretto che sotto l’egida dell’Istituzione Grosseto Cultura“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Fare Grosseto.
“Purtroppo le cambiate regole della legislatura scolastica che riguardano anche gli Istituti di alta cultura, come i Conservatori ad esempio, hanno cambiato in questi ultimi anni le regole del gioco – continua il comunicato –. Prima si frequentava la scuola di musica cittadina per prepararsi agli esami da sostenere in Conservatorio. Anzi, negli ultimi anni l’istituto musicale ha stilato protocolli di intesa con vari Conservatori e istituti musicali pareggiati sia in Toscana che nelle regioni limitrofe, conseguendo sempre ottimi risultati di livello. Adesso, invece, non si possono più sostenere esami come ‘privatisti’ e quindi, dopo pochi anni di preparazione di base, gli alunni più meritevoli dell’istituto musicale cittadino, che decidono di intraprendere seri studi accademici, devono per forza divenire allievi interni dei Conservatori stessi. Questo stato di cose ha prodotto negli ultimi anni un calo forzoso delle iscrizioni, anche se la scuola musicale ha retto abbastanza bene proprio perché oramai è radicata nel tessuto culturale cittadino“.
“Al tempo stesso però, questa situazione deve necessariamente divenire un campanello di allarme: bisogna avere il coraggio di adattare anche una gloriosa tradizione culturale cittadina in qualcosa di nuovo e più attinente ai tempi – termina il comunicato -. Pensiamo, ad esempio, ad allargare la conoscenza musicale a 360 gradi attraverso nuovi corsi di propedeutica alla musica per adulti, tante per citare un’idea, corsi di musica jazz e rock, cori e gruppi strumentali amatoriali, corsi di facile guida all’ascolto, di gioco con la musica per i bambini in età prescolare e scolare, corsi di musicoterapia ecc. affinché la musica, a fianco dell’aspetto strettamente artistico e di alta cultura, torni ad essere gioia collettiva condivisa e un’esperienza quale l’istituto musicale cittadino, fondato nel lontano 1973 se non andiamo errati, torni a divenire un polo di attrazione a tutto tondo e sopratutto per tutti“.
