Grazie alla stazione ornitologica del Malpasso, nelle vicinanze del Parco della Maremma nel comune di Magliano in Toscana, è stato possibile osservare, registrare e fotografare due individui in amore appartenenti alla specie biancone. Un altro importante risultato che amplia “il campione ornitologico su cui basare scelte gestionali e conservative di qualsiasi specie”, spiega Luca Bececco, presidente dell’associazione di volontariato Progetto Migratoria.
“Il biancone è una specie appartenente all’ordine dei falconiformi ed è un animale decisamente affascinante, anche per la sua particolare caratteristica di nutrirsi esclusivamente di serpenti – prosegue Bececco – Le popolazioni di biancone del Paleartico occidentale svernano essenzialmente nelle savane ad acacia a sud del Sahara. E’ una specie migratrice nidificante nei nostri territori. Gli individui riproduttori arrivano in Italia in marzo e anche se le scarse informazioni sulla distribuzione e densità della specie in Italia rendono difficile stimare accuratamente la popolazione riproduttrice, pare che il numero complessivo di individui, si aggirari intorno alle 400 coppie. I due nuclei principali di presenza della specie sono rappresentati dalla Maremma tosco-laziale e da una vasta porzione delle Alpi occidentali, comprendente la Liguria, il Piemonte e la Valle d’Aosta”.
“Il centro ornitologico del Malpasso – puntualizza Bececco – fa parte di un’idea progettuale nata dagli uffici Caccia della Provincia di Grosseto (attualmente Uffici Territoriali della Regione Toscana – Settore Attività Faunistico Venatoria, Pesca Dilettantistica, Pesca in Mare) e dall’Ambito territoriale di Caccia di Grosseto per far fronte a un monitoraggio dettagliato delle specie presenti nella zona interna della Maremma Toscana”. Progetto Migratoria gestisce operativamente la struttura della stazione ornitologica e la sua strumentazione grazie anche all’ausilio di un inanellatore con patentino A (e cioè qualificato ad inanellare tutte le specie di uccelli che si possono trovare in Italia, stanziali e migratori) riconosciuto dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)”.
“Utilizzando alcune e diverse tecniche di rilevamento faunistico – conclude Bececco – i tecnici impegnati a lavoro per tutto il corso dell’anno inoltre osservano gli animali presenti in loco e registrano i canti, siano essi in migrazione, riproduzione o svernamento. Alcuni importanti segnalazioni sono già state registrate e pubblicate anche attraverso questi canali, come ad esempio l’avvistamento di un consistente branco di uccelli appartenenti alla specie Occhione”. I resoconti di ogni singola sessione di lavoro vengono preparati e pubblicati sul sito dell’atc (www.atcgrosseto.it). Il lavoro dei professionisti continuerà durante tutto il corso dell’anno.