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Telecamere a circuito chiuso e accessibili solo dall’autorità giudiziaria su segnalazione dei genitori o del Comune; controlli e sopralluoghi occasionali e a sorpresa a cura di personale qualificato, come psicologi e pedagogisti che visiteranno gli asili; monitoraggio e supporto psicologico continuo del personale educativo e non.
Sono queste le proposte del Movimento 5 Stelle in seguito ai gravi fatti di cronaca avvenuti in un asilo nido grossetano.
“Quanto accaduto in città – spiega Giacomo Gori, candidato a sindaco di Grosseto per i pentastellati – non deve essere generalizzato. Non vorremmo che passasse il messaggio secondo il quale ‘così fan tutti’ gli operatori del settore. Ma è evidente che il problema esiste. E il Comune è coinvolto in ogni modo, sia che si tratti di strutture semplicemente autorizzate, accreditate o comunali. Prima di guardare gli effetti, bisogna considerare le cause. E queste sono figlie di una situazione di manifesta disattenzione” .
Secondo il Movimento 5 Stelle, la norma vigente a livello regionale non trascura quest’aspetto, tanto che, sin dal 2003, esiste un regolamento per l’accreditamento dei servizi educativi della prima infanzia, modificato nel 2009, che nel dettare le regole per la vigilanza e il controllo dei Comuni prevede espressamente per i municipi l’onere di disciplinare “forme e modalità d’ispezione occasionali al fine di verificare l’interesse dei bambini“.
“Il regolamento comunale, da ultimo approvato nel 2010, si è totalmente disinteressato di questo aspetto – sottolinea Gori -. Il municipio si è limitato a copiare, all’articolo 13 del regolamento, il testo della legge regionale. Questo senza chiarire in alcun modo i termini precisi di questi controlli“.
Telecamere
Per quanto riguarda l’ipotetico utilizzo di telecamere all’interno delle strutture, il Movimento Cinque Stelle ha le idee chiare.
“Le telecamere sono utili, ma devono essere sapute usare – spiega l’avvocato Claudio Fiori –, soprattutto nell’interesse dei bambini. Nel 2013, il Garante per la protezione dei dati personali si è espresso in senso contrario all’uso indiscriminato dell’occhio elettronico all’interno di strutture per l’infanzia. Ma questo non ne impedisce un impiego intelligente. Telecamere montate a circuito chiuso, con registrazioni non accessibili a nessuno, se non in caso di denunce di genitori o ed educatori, rappresentano un forte disincentivo verso comportamenti anomali e criminali, oltre a dare una risposta immediata in caso di necessità. Questo senza che sia necessario arrivare alla reiterazione delle violenze in seguito a successiva installazione approvata dal magistrato. Una sorta di scatola nera, dunque“.
Ispezioni
Anche in merito ad eventuali ispezioni, Giacomo Gori lancia determinate proposte.
“Le ispezioni devono essere occasionali nel vero senso della parola – dichiara il candidato a sindaco –, cioè inattese, ed effettuate da personale qualificato. Penso a professionisti che potranno appurare lo stato degli ambienti e dei bambini, ma anche monitorare le condizioni di eventuale stress mentale degli addetti ai lavori. Sarà solo su richiesta dell’Autorità giudiziaria che le videoregistrazioni potranno essere consultate da personale qualificato. Si tratta di filmati altrimenti inaccessibili a chiunque“.
“Quel che è accaduto nell’asilo grossetano – continua Gori – è orrendo. Il territorio comunale, da giugno, sarà amministrato con rigore, nel caso di una nostra vittoria: fatti come quello non dovranno mai più ripetersi. Il personale educativo preparato e che agisce in buonafede non avrà nulla da temere. Sono convinto che questo rappresenti il 99% del totale. Per il resto, chiediamo sanzioni esemplari: chi si è macchiato di certi reati non deve mai più avere a che fare con i minori. Una cosa è certa: oggi chi ha avuto la responsabilità di controllare non ha fatto abbastanza. E il Comune non ci venga a dire che di controlli, in quell’asilo, ne sono stati fatti. Così fosse, sarebbe ancora peggio: darebbe la misura di quanto il lavoro di monitoraggio sia stato a dir poco inefficiente“.
Gori conclude lanciando alcuni progetti inseriti all’interno del programma elettorale del Movimento 5 Stelle: “Miglioreremo l’offerta per l’infanzia con 5 nuove strutture in 5 anni, abbattendo le liste d’attesa e rivedendo i parametri di accesso – evidenzia il candidato -. Metteremo in campo, inoltre, rigorosi controlli per quel che riguarda la selezione degli educatori e una loro corretta retribuzione e formazione continua“.
“Il Ministero della pubblica istruzione ha dettato alcune linee guide alle quali noi ci atterremo scrupolosamente – aggiunge Francesca Amore, attivista del Movimento 5 Stelle –: la scuola deve diventare un presidio del territorio, deve essere aperta fino alle 8 ed organizzare laboratori creativi. Noi creeremo delle strutture in zone periferiche e degradate per favorire la socializzazione all’interno di queste aree“.