Home Grosseto RPA: “Gli asili condominiali e rurali, un diritto per le donne-lavoratrici”

RPA: “Gli asili condominiali e rurali, un diritto per le donne-lavoratrici”

di Redazione
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Impensabile parlare di parità di diritti se ancora oggi le mamme vengono penalizzate da una società che non si prende cura dei più deboli.
“Come Raggruppamento Politico Autonomo siamo fermamente convinti che quando si parla di parità di diritti non si può prescindere dal diritto di ogni donna-lavoratrice di lasciare il proprio bimbo nelle mani di una persona affidabile. Cosa questa spesso difficile sia perché non tutti hanno la fortuna di avere nonni a disposizione, sia per i costi e la non sempre garantita professionalità delle baby sitter, se a questo poi aggiungiamo il fatto che i posti negli asili nido spesso non si trovano ecco che il diritto delle mamme decade immediatamente.

Per questo abbiamo pensato di inserire nel nostro Programma un punto dedicato ai nidi condominiali e rurali” Francesco Donati, presidente del Raggruppamento Politico Autonomo, illustra in questo modo uno dei punti del programma elettorale al quale è stato data particolare attenzione.

I repentini cambiamenti della società, la precarietà e la mobilità che caratterizzano il mondo del lavoro hanno aperto le porte a due problemi legati al mondo femminile: da una parte le donne che hanno un’occupazione spesso non trovano strutture o persone affidabili dove lasciare in custodia i figli, mentre quelle che il lavoro lo hanno perso sono alla costante ricerca di una nuova occupazione. Dar vita dunque ai nidi condominiali o rurali potrebbe dare una risposta ad entrambe queste realtà, una risposta qualificata e specializzata per le prime remunerativa per le seconde.

Ricordiamo che la Regione Toscana prevede già queste istituzioni e che i requisiti richiesti sono chiari e molto selettivi ed offrono dunque tutte le garanzie. Le normative stabiliscono le qualifiche e le competenze delle educatrici, le caratteristiche necessarie per il luogo che ospita l’iniziativa, l’ampiezza minima degli spazi e il numero massimo dei bimbi, oltre naturalmente ai canoni di sicurezza ed igiene previsti.

Intendiamo dotare ogni nido di una sorta di piano didattico educativo per coinvolgere i piccoli, a seconda delle fasce di età, a partecipare a momenti dedicati ad attività ludico-didattiche. Poter godere di tale struttura – conclude Donati – sia nelle aree urbane sia in quelle rurali, dove il problema è amplificato e spesso insormontabile per le mamme lavoratrici, sarebbe un vero aiuto al mondo femminile: garantirebbe un breve soggiorno qualificato ai piccoli, la vicinanza della struttura all’abitazione della mamma e, volendo avere una visione ampia, potrebbe rappresentare un primo importante passo verso l’inversione di marcia al lento spopolamento e depauperamento della aree rurali. Infine, ma non per questo meno importante, iniziative di questo genere oltre a garantire un pari diritto a tutte le mamme consentirebbero nuove ed interessanti opportunità di lavoro”

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