Quarantasette donazioni in meno rispetto al 2014.
L’anno appena concluso registra quindi una lieve diminuzione, quantificabile con uno 0,37%, di donazioni secondo i dati raccolti dall’Avis provinciale.
Nello specifico, confrontando i numeri con il 2014, c’è stato un aumento del 3,6% per quanto riguarda le donazioni di sangue, mentre un drastico calo si è verificato per il plasma, le cui donazioni hanno fatto segnare un decremento dell’11,48%. Le donazioni di multicomponent, inoltre, hanno registrato un + 4,41 %.
“L’incremento delle donazioni di sangue e la sensibile diminuzione di quelle del plasma dipendono dalle indicazioni fornite durante l’anno dal Centro regionale sangue – spiega Carlo Sestini, presidente provinciale dell’Avis -. Nel 2015, c’è stato infatti un maggiore fabbisogno di sangue rispetto al plasma e per questo i dati hanno fatto registrare questa tendenza. Tale situazione comporterà però un significativo esborso economico da parte della Asl per acquistare plasma derivati, quantificabile tra i 200mila e i 300mila euro in più rispetto all’anno scorso”.
Il calo di 47 donazioni rispetto al 2014, ha permesso di contenere il fenomeno della netta diminuzione di questo importante gesto di solidarietà in provincia di Grosseto. Dal 2012 al 2015, infatti, c’è stato un calo di ben 486 donazioni.
Per quanto riguarda, invece, il mese in cui si è donato di più, questo primato spetta a settembre, con un incremento di 118 donazioni rispetto al 2014; il mese in cui invece meno persone si sono recate al centro trasfusionale dell’ospedale Misericordia è stato luglio.
Se si va ad analizzare le donazioni effettuate nei singoli comuni della provincia di Grosseto, si evidenzia come a Grosseto il numero sia diminuito di 106 unità (-2,76%) rispetto al 2014, mentre crescono i donatori ad Orbetello (+ 51), ma anche a Sorano (+10) e Pitigliano (+ 17).
A prescindere dal calo delle donazioni, ciò che preoccupa di più i dirigenti dell’Avis è soprattutto il nuovo decreto regionale in materia che, con la riforma della sanità toscana, taglia per motivi economici numerosi esami a cui si doveva in passato sottoporre il donatore prima del prelievo
“A causa di questi tagli i donatori sono più scoraggiati – spiega Erminio Ercolani, presidente dell’Avis comunale -, perché non possono approfittare di analisi dettagliate e gratuite prima del prelievo, come avveniva in passato. L’unica unità che porta un vantaggio economico alla sanità è proprio quella delle donazioni, ma se non si potenziano le nostre strutture con medici ed infermieri e si creano ostacoli ai donatori, i costi per le Asl aumentano a dismisura. Inoltre, con le accurate analisi che venivano fatte prima dei prelievi, un donatore poteva venire a conoscenza di alcune patologie di cui era affetto a sua insaputa e un medico era quindi in grado di curarle tempestivamente”.
“Ringrazio tutte le sezioni Avis per il lavoro svolto nonostante tutte queste difficoltà – aggiunge Carlo Sestini –. Di positivo, nel 2015 appena concluso, c’è anche l’importante contributo fornito dai cinque ragazzi del servizio civile, grazie al quale abbiamo potuto portare avanti tre progetti nelle scuole della provincia. In queste occasioni, abbiamo incontrato 3340 studenti, dalle elementari alle superiori, di cui 205 si sono iscritti all’Avis e 199 sono diventati donatori. Ovviamente, siamo preoccupati per il quadro normativo che abbiamo descritto, ma noi continuiamo a gettare il seme per far crescere anche nelle nuove generazioni la cultura delle donazioni perché il nostro scopo è offrire salute a chi è in difficoltà”.