Circa un mese fa, il Comune di Grosseto aveva convocato una conferenza dei servizi per definire il progetto di realizzazione dei parcheggi di Marina. Già allora Confcommercio era intervenuta per lamentare i ritardi emersi, a fronte di un problema che si trascinava da oltre un anno.
Ora, a giugno inoltrato, si sta ancora discutendo sul parere della Provincia e su quello dell’avvocatura regionale.
L’associazione del terziario prende parola di nuovo sulla questione domandando: “Forse i vari responsabili, nel tentativo di mettersi al riparo da eventuali conseguenze giudiziarie, intendono continuare a rimpallarsi la decisione senza individuare soluzioni consone per la stagione in corso? Ma è davvero così difficile sapere cosa la legge consente e cosa no?“.
Ed ancora: “Grosseto, a suo tempo, ha deciso di qualificarsi come comune a vocazione turistica, adottando quindi l’imposta di soggiorno, ma i turisti vengono in zona solo se l’accoglienza ed i servizi che trovano sono in linea con le loro aspettative e con i prezzi praticati – scrivono da Ascom –, se tutto funziona correttamente. Gli imprenditori fanno i loro investimenti in funzione di questo, ma la politica sembra spesso scordarsene. Oltre alla direttiva Bolkestein, che limita la durata delle concessioni e la possibilità di investire, intervengono anche fattori locali a pesare sul lavoro degli operatori: parcheggi insufficienti, viabilità discutibile, mancanza di servizi, come ad esempio gli scarichi per i camper“.
Confcommercio prende con forza posizione e conclude: “Chi di dovere, in un modo o nell’altro, si deve assumere le proprie responsabilità. Non c’è tempo per tergiversare: se è possibile trovare una modalità per realizzare i parcheggi, questo va fatto subito, altrimenti spetta al Comune individuare altre soluzioni, che siano navette, trenini o carri coi cavalli. Il turismo per questo territorio è un’attività fondamentale, ma per svilupparsi deve poter contare su infrastrutture e servizi efficienti ed efficaci. Purtroppo non bastano le Bandiere blu per affermarsi come destinazione turistica balneare, in un settore in cui la concorrenza è fortissima, e le amministrazioni locali devono fare la loro parte“.