Follonica (Grosseto). “La minoranza follonichese deve mettersi l’animo in pace ed accettare il volere dei cittadini e delle regole della democrazia, cosa che, al momento, pare non aver ancora metabolizzato”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono i consiglieri comunali di maggioranza a Follonica, che replicano all’opposizione sulle accuse di irregolarità in Consiglio comunale.
“Sembra che il metodo politico utilizzato da parte dell’opposizione sia quello di incolpare la maggioranza per cavilli formali, che non cambierebbero comunque il risultato dell’assemblea e che, tra l’altro, rientrano nei compiti della parte amministrativa comunale – continua la nota -. Il prossimo Consiglio comunale dovrà votare un assestamento di bilancio che è ancora frutto degli anni del loro governo. Ai cittadini certamente interessa di più sapere come questo Comune sia stato gestito nel passato e conoscere la situazione attuale nella quale la nuova amministrazione si trova a dover proseguire. E proprio osservando i numeri del bilancio e le delibere passate si scoprono fatti che ci portano a considerazioni delle quali proprio l’opposizione dovrebbe spiegare e renderne conto.
“Un esempio su tanti è la delibera di Giunta del 2022 per ‘La Fabbrica della Bellezza’, dove Follonica aveva intercettato 200mila euro di fondi ministeriali per lo sviluppo di un progetto che interessava tutta l’area dell’Ilva e che invece nel 2024 sono stati utilizzati per un singolo evento, ‘La Fabbrica del Bello’, voluto fortemente dall’allora assessore Catalani, senza che sia stata fatta una delibera né di Giunta, né di Consiglio. Da considerare che in totale l’evento è costato circa 300mila euro e, ad oggi, circa 67mila euro devono essere coperti con avanzi di bilancio, ovvero con soldi pubblici che l’amministrazione avrebbe potuto spendere in maniera diversa, oppure restituiti ai cittadini abbassando la tassazione – termina il comunicato -. Uno spreco assurdo considerando la modica cifra di circa 10mila euro di ricavo dalla vendita dei biglietti. Concludiamo con il dire che con ‘La Fabbrica del Bello” non si tratta di questioni formali, ma di fatti e spese concrete e documentate”.