Follonica (Grosseto). Così come accaduto più volte negli anni scorsi, Follonica a Sinistra torna a chiedere la verità sul caso Regeni.
“Un giovane ricercatore italiano torturato ed ucciso in Egitto – si legge in una nota di Follonica a Sinistra -. Egitto che non ha mai voluto far luce sull’uccisione di questo ragazzo, di un italiano. Ma noi vogliamo anche che sia fatta giustizia perché la verità la sappiamo bene ed è già sotto gli occhi di tutti e tutte noi. Il reato di tortura è condannato anche in caso di conflitti bellici, ma lo stato egiziano sembra essere in una zona franca. Noi non ci arrendiamo ed è per questo che effettueremo un presidio domenica 21 luglio alle 10 presso il Comune di Follonica, dove manifestammo già qualche anno fa chiedendo verità e giustizia sia per Giulio Regeni sia per Patrick Zaki”.
“E manifesteremo sotto allo striscione installato dalla nuova amministrazione in sostegno alla nazionale di ginnastica artistica (alla quale facciamo il nostro più grosso in bocca al lupo per le prossime Olimpiadi). Lo faremo in quel luogo perché lì, per anni, è stato presente lo striscione di Amnesty International che chiedeva verità per Giulio Regeni. Non capiamo perché il nuovo sindaco e la sua Giunta abbiano deciso di rimuoverlo, quando potevano mettere i due striscioni affiancati – continua il comunicato –. Non vogliamo essere certo noi a strumentalizzare politicamente il caso Regeni, ma la nuova amministrazione ha dato un segnale ben preciso: abbandonare questa richiesta di verità, dimenticare un italiano torturato ed ucciso in Egitto, non far vedere alla cittadinanza ed a coloro che vivono Follonica uno striscione ‘umano’. Una richiesta di giustizia per un ragazzo”.
“Mentre il Governo di destra intitola un aeroporto ad un condannato in via definitiva per frode fiscale, mentre la presidente del Consiglio di destra accoglie con tutti gli onori Enrico ‘Chico’ Forti all’aeroporto (stiamo leggendo in questi giorni dichiarazione che, se confermate dagli organi competenti, non sono certo lusinghiere per la sua persona), condannato all’ergastolo negli Usa, ma che potrà scontare la sua pena in Italia grazie ad un accordo tra Italia e Stati Uniti, il sindaco di destra di Follonica rimuove lo striscione per Giulio, per un italiano ucciso. La destra utilizza due pesi e due misure: per loro non conta il fatto in quanto tale, ma chi è coinvolto in quel fatto. Non siamo mai stati con le mani in mano e continueremo ad alzare sempre di più la nostra voce per richiedere la verità per Regeni. Per un italiano torturato ed ucciso – termina la nota -. Invitiamo quindi chiunque si riconosca in questa idea di unirsi al nostro presidio pacifico in sostegno a Giulio Regeni ed alla sua famiglia, che da troppi anni chiede che venga fatta giustizia”.