Follonica (Grosseto). “Il candidato Pecorini farebbe meglio ad ascoltare i commercianti e i cittadini della 167 Ovest, che vogliono un supermercato e non un centro sociale con info-point immigrati nel proprio quartiere, invece di raggruppare in fretta e furia una manciata di persone per dimostrare come il progetto del polo sociale sia gradito al quartiere.
A dichiararlo, in un comunicato, è Riccardo D’Ambra, candidato al Consiglio comunale di Follonica per la lista civica Prima Follonica.
“Mi occupo dei problemi della 167 Ovest da sempre. Sono stato uno dei primissimi abitanti e l’ho scelta come luogo di lavoro da 34 anni – continua la nota -. Mi sono battuto perché avesse quei servizi che proprio grazie al disinteresse dell’amministrazione sono andati persi nel tempo, trasformando un bellissimo quartiere di giovani e orgogliosi proprietari di casa in un esercito di anziani che, per recarsi in una farmacia, in posta, ad un supermercato, e in tutti quei servizi che sono necessari, devono prendere l’auto, o farsi accompagnare, ed andare in centro. Solo adesso, a 15 giorni dal voto, il candidato Pecorini si ricorda del quartiere e, con la solita supponenza che lo contraddistingue, pretenderebbe anche di insegnare cosa sia giusto per i cittadini e per i commercianti del centro commerciale, che, peraltro, sono tutti contrari. Del fatto che il quartiere ormai è stanco di subire ciò che dall’alto gli viene imposto, ne è dimostrazione la raccolta di circa 800 firme di residenti contrari al polo sociale, nonché la presenza di circa 200 persone alla presentazione delle ‘Food Coop’, quali possibili soggetti interessati ad operare nel centro commerciale stesso”.
“Al netto della ormai abissale lontananza di questa amministrazione dai propri cittadini, sarebbe opportuno sapere quanti soldi pubblici sono stati sprecati, a partire dal momento in cui è stato firmato il contratto di affitto fino ad oggi, per un locale lasciato vuoto? Dove verrà preso il milione di euro circa necessario per la ristrutturazione del locale – prosegue la nota -? Quanto si dovrà pagare per le parcelle dei professionisti incaricati, anche nel caso che il progetto non sia realizzabile? Certamente con quei soldi noi avremmo potuto fare molte cose utili al quartiere. Ma per non buttare via il denaro pubblico e avere i servizi, i cittadini della 167 Ovest devono avere il coraggio di cambiare. Siamo noi cittadini e commercianti a decidere del nostro futuro. Lo sappiamo noi cosa sia utile avere nel nostro quartiere, se i servizi commerciali o un centro sociale con annesso info-point immigrati. Questo ufficio è già operante in Via Roma, perché spostarlo? Forse l’amministrazione non lo ritiene abbastanza qualificante per il centro cittadino e quindi preferisce spostarlo nella 167 ovest, dove ormai è tutto abbandonato?”.
“Ricordate che l’8/9 giugno possiamo mandare a casa tutti quelli che si ricordano dei cittadini del quartiere solo quando ci sono le elezioni al solo fine di ottenere il voto che permetterà loro di restare a decidere per voi – termina il comunicato -. Ricordiamo a loro che il cittadino deve essere il fine dell’azione amministrativa e non il mezzo”.