Home Follonica Salario minimo: si chiude la raccolta firme promossa da Rifondazione Comunista e Follonica a Sinistra

Salario minimo: si chiude la raccolta firme promossa da Rifondazione Comunista e Follonica a Sinistra

Ecco dove si potrà firmare

di Redazione
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Follonica (Grosseto). A giugno, Unione Popolare e Rifondazione Comunista hanno iniziato la raccolta di firme per presentare un’iniziativa popolare volta a introdurre un salario minimo di almeno 10 euro all’ora, indicizzato all’inflazione.

“A livello nazionale, è necessario raccogliere 50.000 firme, e siamo vicinissimi all’obiettivo – dichiarano Enrico Calossi, capogruppo di Follonica a Sinistra per Andrea Benini, e Gianluca Quaglierini, segretario del circolo di Rifondazione Comunista Follonica e Alta Maremma -. Rispetto agli obiettivi prefissati, a Follonica dovevamo ottenere 100 firme: ne abbiamo raccolte oltre 500, tra follonichesi, residenti dei dintorni e turisti, e intendiamo continuare per raccoglierne ancora di più. Vogliamo aumentare il sostegno politico per questa importante iniziativa civile. Pertanto sabato 4 novembre raccoglieremo le firme al supermercato Coop di via Chirici, dalle 10 alle 12.30.”

“È importante notare che l’Italia è tra i pochi Paesi dell’Unione Europea che non hanno ancora stabilito un salario minimo legale per le ore lavorate – continuano Calossi e Quaglierini -. Questo potrebbe essere una delle ragioni per cui l’Italia è l’unico paese dell’Unione nel quale i salari reali sono diminuiti negli ultimi 30 anni. L’introduzione di un salario minimo orario rappresenta quindi una proposta di dignità e civiltà. Anche altri partiti, come Sinistra Italiana, Azione, il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, hanno presentato una proposta in Parlamento per istituire un salario minimo di almeno 9 euro all’ora, ma al momento l’iter di quella proposta è stato bloccato da un parere negativo del Cnel. Inoltre, la nostra proposta è più ambiziosa: da un lato, prevede l’indicizzazione annuale del salario all’inflazione, reintroducendo una sorta di scala mobile, la cui abolizione negli anni ’80 ha avuto un impatto negativo sugli stipendi; dall’altro lato, incoraggia direttamente i lavoratori a impegnarsi nella raccolta di firme per migliorare le proprie condizioni di vita, senza dover aspettare che le forze parlamentari introducano questa innovazione”.

“Anche l’opposizione parlamentare ha lanciato una raccolta firme a sostegno della loro proposta: benissimo, i cittadini possono firmare entrambi le richieste. Ben sapendo che la nostra è più ambiziosa e che è una vera e propria proposta di legge, e non una semplice petizione – termiano Quaglierini  e Calossi -. Inoltre, desideriamo sottolineare che è possibile firmare anche negli uffici comunali di Follonica, Gavorrano, Scarlino e Massa Marittima, all’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp)”.

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