Home Follonica Chiusura scuole, Forza Italia: “Limiti nelle allerte meteo, reazione di Benini rabbiosa”

Chiusura scuole, Forza Italia: “Limiti nelle allerte meteo, reazione di Benini rabbiosa”

"La Regione Toscana, in buona sostanza, deve prendersi le responsabilità dei provvedimenti"

di Redazione
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Follonica (Grosseto). “La risposta rabbiosa del sindaco alle critiche mosse per la gestione delle allerte meteo denota che Pizzichi ha toccato un nervo scoperto del primo cittadino“.

A dichiararlo è Charlie Lynn, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Follonica.

“Mi avrebbe fatto piacere che a sottolineare i limiti del sistema di allerta fosse stato il primo cittadino – continua Lynn. Nessun sciacallaggio dunque, ma la manifestazione di una seria preoccupazione espressa dal consigliere per un sistema di gestione delle emergenze che, in teoria, potrebbe ripresentarsi con frequenza. Quello che è da approfondire, invece, riguarda la comprensione dei motivi riguardanti l’alta percentuale di errori che la Regione Toscana compie nell’emettere le allerte meteo. Da questo punto di vista credo che i sindaci possano fare di più e meglio anche contrapponendosi ad un metodo che ‘consiglia’ la chiusura delle scuole, ma che lascia in mano ai Comuni l’ultima parola sul da farsi. Il classico cerino in mano che i Comuni non devono prendere”.

“La Regione Toscana, in buona sostanza, deve prendersi le responsabilità dei provvedimenti essendo titolare degli sistema di emissioni delle allerte. A chiudere le scuole sia Giani, non il sindaco di un piccolo paese della Toscana, che altro non può fare che prendere per buono quanto gli viene trasmesso. Resta il fatto, comunque, che la cautela nel chiudere le scuole dovrebbe essere massima soprattutto perché risulta tutt’altro che risolutiva sia per i ragazzi che per le loro famiglie e dovrebbe essere integrata da una serie di provvedimenti conseguenti, visto che appare davvero difficile comprendere perché non si debba andare a scuola – termina Lynn -, ma si possa fare tranquillamente svolgere qualsiasi altra attività senza che le istituzioni, le stesse che hanno chiuso le scuole, dicano alcunchè”.

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