“Caro sindaco, a seguito del recente incontro con i vertici di Acquedotto del Fiora, ci rivolgiamo a lei direttamente per ricordarle alcune dichiarazioni sue e del Fiora, rese alla stampa mesi addietro“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Riccardo Ringressi, del movimento civico Follonica nel Cuore.
“Spesso infatti si tende a dimenticare il passato, specie se scomodo, ma questa volta la questione è troppo importante per soprassedere, quindi intendiamo segnalare alcuni passaggi riguardanti l’incresciosa faccenda dei miasmi, per informare i cittadini sulle responsabilità concrete di coloro che hanno volutamente sottovalutato, se non addirittura schivato, il problema salvo poi ricredersi e correre ai ripari a danno già avvenuto, nel periodo dell’anno meno opportuno – continua Ringressi -. Ecco una cronistoria:
- 24 settembre 2018: il movimento Follonica nel Cuore segnala la presenza costante di esalazioni maleodoranti nei quartieri Salciaina, Cassarello, Senzuno e rivolge al sindaco domande sull’effettiva efficienza del depuratore e sulle azioni intraprese dall’amministrazione nei confronti del Fiora, gestore dell’impianto. Il comunicato viene pubblicato tra il 25 e il 30 settembre sulla stampa. Il sindaco però non risponde.
- primo ottobre 2018: il movimento Follonica nel Cuore invia un secondo comunicato in cui informa la comunità sul silenzio della Giunta, pone un ulteriore quesito (dove e come vengono smaltiti i fanghi prodotti dall’impianto?) e propone una raccolta firme tra i residenti per sensibilizzare maggiormente l’amministrazione. Anche Forza Italia (Sandro Marrini) sostiene pubblicamente la petizione.
- 4 ottobre 2018: Il Fiora risponde: ‘Il depuratore è perfettamente funzionante e dimensionato per i picchi estivi, durante la bassa stagione è ben al di sotto della sua capacità ricettiva massima. Inoltre, dal 2002 è stato oggetto di numerosi interventi e ingenti investimenti. Le emissioni odorigene rientrano in una problematica su scala nazionale che ha interessato tutti i gestori del servizio idrico a causa di un ‘vuoto normativo’ regionale, atto a regolare il corretto smaltimento dei fanghi’. La risposta viene pubblicata sulla stampa e sul sito del Comune tra il 4 e il 6 ottobre.
- 6 ottobre 2018: sulla pagina Facebook Il Golfo di Follonica si scatenano le reazioni inviperite dei residenti.
- 9 ottobre 2018: Il sindaco finalmente risponde sul sito del Comune: ‘Il movimento Follonica nel Cuore sta generando un clima di allarmismo del tutto immotivato e basato su notizie non vere. I cattivi odori non sono determinati da un malfunzionamento o una carenza impiantistica, ma da un vuoto normativo. Come amministrazione comunale abbiamo sempre vigilato sull’attività del depuratore in stretto contatto con il soggetto gestore. I cattivi odori non derivano dall’impianto che risulta ben dimensionato. Chi si propone come forza civica ha il dovere di fare politica non con superficialità’. A seguito di questa dichiarazione si scatenano i commenti indignati dei residenti. Il movimento non replica.
- 3 novembre 2018: viene annunciato lo studio di tre progetti ‘pensati’ dal Comune per azzerare i cattivi odori, di cui uno da 6 milioni di euro in compartecipazione con l’Acquedotto del Fiora. L’importo degli studi idraulico e meteomarino, da assegnare a professionisti tramite bandi, è stimato in circa 600mila euro. Tale comunicazione viene pubblicata sul sito del Comune.
- 6 marzo 2019: il sindaco annuncia che il Comune ha provveduto a richiedere formalmente i dati di funzionamento dell’impianto di depurazione e che rappresentanti dell’Acquedotto, della Asl e del Comune stesso si sono incontrati presso il depuratore per stabilire come procedere all’individuazione puntuale delle maleodoranze. Viene commissionato uno studio ambientale al gestore dell’impianto sotto accusa (che da ‘controllato’ si trasforma in ‘controllore di se stesso’, segnala il movimento il 12 marzo). I risultati dello studio sono previsti entro un mese anche se, sostiene il sindaco, ‘i miasmi non sono provocati da un’unica causa, ma da un complesso di fattori che speriamo di individuare ed eliminare anche grazie a questo studio’. La dichiarazione viene ripresa dalla stampa”.
“Da marzo in poi la questione non viene più affrontata, non vengono resi noti i risultati dello studio ambientale, non si parla più del progetto di investimento da 6 milioni di euro, l’amministrazione tace e non spiega ai cittadini le misure che verranno realmente adottate – continua il comunicato -. Poi comincia la campagna elettorale e, caro sindaco, i cittadini di Follonica le rinnovano la fiducia con una percentuale vicina al 60%. Un successo personale strepitoso di cui andrà sicuramente orgoglioso, ma che dovrebbe farla riflettere, soprattutto dopo il recente incontro a porte chiuse con il Fiora che ha evidenziato quelle criticità che i cittadini hanno denunciato più volte e che tutti voi avete minimizzato e approssimativamente spiegato, accusando il Movimento di superficialità e i cittadini di allarmismo. Ora finalmente si scopre che i miasmi una causa ce l’hanno: le modifiche strutturali all’impianto, urgenti, necessarie e inderogabili per la sua immediata messa in sicurezza (ma gli interventi di manutenzione non erano sempre stati regolari?), effettuate da Acquedotto del Fiora all’insaputa dell’amministrazione comunale (le pare questo un comportamento lecito, signor sindaco?). Apprendiamo poi dal gestore che il depuratore risale ai primi anni Ottanta ed è stato costruito ‘con una tecnologia ormai superata’, (ma non funzionava perfettamente?) che sono stati effettuati interventi su una sezione dell’impianto per ‘evitare il rischio di un’esplosione’, interventi che ‘potrebbero’ aver causato le emissioni fetide di questi mesi. Il gestore rassicura l’intera cittadinanza: i lavori saranno realizzati entro un mese e verrà aperto un tavolo di confronto con tutti gli enti interessati ‘per programmare un rinnovamento dell’impianto con tecnologie più avanzate”’ Tutto è bene ciò che finisce bene? No, perché tutto è appena cominciato“.
“E allora signor Sindaco non deluda i cittadini che l’hanno ampiamente riconfermata, non sia amareggiato per il tempo perso, piuttosto ammetta di aver sottovalutato anche lei la questione, di non aver pressato abbastanza il gestore più caro d’Italia, chieda scusa ai follonichesi (non a noi) per non averli ascoltati con la dovuta attenzione, non tradisca la fiducia che ripongono in lei – termina Ringressi -. E questa volta, per favore, tenga sotto controllo tutti gli interventi che dovrà effettuare il gestore, inaffidabile e scorretto, che invece di utilizzare le tariffe che noi paghiamo a peso d’oro per manutenere e rinnovare gli impianti, si è nascosto fino ad oggi dietro a false rassicurazioni, finti controlli e studi ambientali chiaramente di parte“.