La città di Follonica dal 2017 ospita il convegno nazionale biennale “Le storie siamo noi“, un’iniziativa che coinvolge centinaia di insegnanti, educatori e professionisti dell’orientamento e della formazione che sono interessati agli approcci narrativi.
In preparazione alla prossima edizione, gli organizzatori hanno deciso di presentare a Follonica tre libri che sono usciti nel 2018 e stanno riscuotendo un grande interesse da parte del pubblico: “Piccola città” di Vanessa Roghi (Laterza Editore), “Leggimi ancora” di Federico Batini (Giunti) e “Raccontare per capire” di Andrea Smorti (Il Mulino). I libri saranno presentati da uno degli organizzatori del convegno, Simone Giusti, che dialogherà in pubblico con gli autori.
L’incontro di apertura si terrà sabato 18 maggio, alle 16, nella Sala dei Fantasmi del Museo Magma, e avrà per protagonista Vanessa Roghi, storica del tempo presente, autrice di uno straordinario saggio narrativo che ricostruisce, a partire dal caso di Grosseto – la «piccola città» del titolo – una storia culturale dell’eroina in Italia.
Lunedì 20 maggio, alle 17, nella sala Martini della biblioteca della Ghisa interverrà Federico Batini, professore di pedagogia sperimentale dell’Università di Perugia, il massimo esperto italiano di orientamento narrativo. Il suo libro, che porta il titolo del progetto nazionale di promozione della lettura ad alta voce nelle scuole diretto dallo stesso Batini e realizzato da Giunti Scuola, mostra come sia possibile, attraverso la lettura ad alta voce, produrre benessere e sviluppare competenze fondamentali per la vita, oltre che per il successo scolastico.
Chiude il ciclo l’incontro con Andrea Smorti, in programma mercoledì 22 maggio, sempre alle 17, ancora nella sala Martini della Biblioteca della Ghisa. Smorti, professore di psicologia dello sviluppo dell’Università di Firenze, già autore di studi pionieristici sul pensiero narrativo, presenterà a Follonica il suo saggio “Raccontare per capire”, nel quale illustra il legame che unisce pensiero e narrazione e svela perché raccontare, e non semplicemente produrre un testo, aiuta a capire sé stessi e gli altri.