“Continua l’ambiguità dell’alleanza Benini-Pd sull’inceneritore“.
A dichiararlo è Francesco De Luca, candidato a sindaco per In movimento per Follonica.
“Abbiamo appreso questa mattina dalla stampa che la conferenza dei servizi convocata in Regione Toscana sull’inceneritore ha rimandato ‘a data da destinarsi’ il giudizio sul rinnovo della procedura per il via all’impianto – spiega De Luca -. Questo chiarisce, almeno, il documento sibillino del sindaco Benini di ieri sera che, provando a mettere le mani avanti ribadendo la sua contrarietà all’inceneritore, non aveva comunicato i risultati alquanto allarmanti della conferenza dei servizi“.
“La verità è che se da una parte, a furor di soldi pubblici spesi per avvocati, si dice contrario all’impianto, dall’altra è parte organica del Partito democratico, che nei fatti è favorevole all’impianto avendo il totale controllo della Regione ed anche, al tempo, della Provincia targata Marras-Pd, che autorizzò per ben 3 volte l’apertura dell’inceneritore – continua De Luca -. Ad oggi si ha la netta sensazione di una commedia molto ambigua in cui dentro il Pd ognuno recita la sua parte: a Follonica apparentemente contrari, a Grosseto e Firenze favorevoli. Il segretario provinciale Ariganello, che ora si oppone, fu colui che alla manifestazione contro l’inceneritore del 2015 negò le bandiere del Pd. È l’immagine più evidente di un’ambiguità che è costata ai cittadini follonichesi centinaia di miglia di euro in avvocati L’unica maniera che il sindaco aveva per togliere i dubbi sull’inceneritore era uscire dal Pd e presentarsi alle amministrative in contrapposizione al suo (ex) partito“.
“Questo non l’ha fatto e ciò ce la dice tutta sulle sue reali volontà anche per quanto riguarda i destini dell’inceneritore.
Per l’impianto, lo ribadiamo, noi proponemmo una variante urbanistica che, al tempo della chiusura dell’inceneritore, escludesse l’area da utilizzi industriali. Un atto forte e netto di cambio di direzione in quel sito. Proposta mai presa in considerazione – termina De Luca -. Noi siamo contrari all’impianto e pensiamo che sia possibile puntando sulla green economy e creando invece un distretto basato sulle attività di riciclo e recupero dei rifiuti dare spazio e occupazione per i dipendenti di Scarlino Energia, per la cui ricollocazioni Benini ad oggi non ha fatto nulla, e per tutti quei lavoratori che, anche nella zona del Casone della Botte di Scarlino, in alcune realtà industriali stanno vivendo momenti difficili“.