In occasione dell’8 Marzo, la Rete antidiscriminazione grossetana invita a partecipare alla “Festa della donna migrante“, evento organizzato al locale Casa Azul di Follonica a partire dalle 18.30.
Si tratta di una serata che parlerà delle donne migranti, del loro viaggio, dei loro stazionamenti nelle nostre città e della posizione della donna nei conflitti per una festa della donna che vuole omaggiare la forza e la capacità femminile di chiedere giustizia.
Un giorno da celebrare insieme al di là della razza, del ceto e del genere stesso.
Coordinerà l’evento Adelise Mirolli. Clelia Pettini presenterà il suo libro “Anime sospese” in un dialogo con la Rete antidiscriminazione grossetana sui temi del femminile e dei migranti. Saranno presenti le donne senegalesi dell’associazione Jappo (in lingua wolf significa “insieme”) che offriranno la loro tradizionale bevuta karate.
Sarà inaugurata la mostra fotografica “Una rosa a Sarajevo” di Eleonora Carlesi: un meraviglioso lavoro su una donna bosniaca, Amela, che è stata la prima a denunciare il diritto di giustizia per le donne violentate durante la guerra in cui lo stupro era praticato come arma di pulizia etnica. Amela era stata rapita e violentata per due mesi; finita la guerra, ha chiesto ai tribunali la condanna dei suoi stupratori dando voce a un sopruso di cui le donne vittime subivano anche l’emarginazione sociale. In questo lavoro il “migrare” è un movimento interiore, un atto di coraggio che chiede e agisce.