“Da giorni si rincorrono voci in merito all’assegnazione della Bandiera Blu 2017 al nostro Comune – spiega il sindaco di Follonica, Andrea Benini – e i cittadini, giustamente preoccupati che possa esserci stato un peggioramento della qualità delle acque follonichesi, meritano di avere informazioni verificate e aderenti alla realtà”.
“Innanzitutto occorre chiarire come, all’ufficializzazione del conferimento della Bandiera Blu anche per il 2017, non sia stata comunicata nessuna variazione rispetto agli anni precedenti da parte della Fee. Per questo siamo rimasti piuttosto sorpresi dal cambio di dicitura sul sito e non siamo in grado di fare nessuna analisi nel merito, giacché siamo in attesa dell’interpretazione autentica da parte di Fee dell’accaduto – continua il sindaco -. In seconda analisi occorre spiegare il complesso sistema di attribuzione della certificazione ambientale della Bandiera Blu. La Bandiera Blu è una certificazione di eccellenza sulla qualità dell’ambiente costiero e marino. Follonica è uno dei pochi Comuni a candidare l’intero litorale a Bandiera Blu poiché il livello di servizi offerti è lo stesso dal primo metro a sud all’ultimo metro a nord. Per servizi intendiamo la sicurezza alla balneazione, che con il Piano collettivo di salvamento garantisce un livello identico su tutto il litorale, e la pulizia dell’arenile, che ha visto l’introduzione, nel 2016, della raccolta differenziata in spiaggia su tre tipologie diverse di rifiuto, e l’incremento del numero di passaggi del servizio di vagliatura della spiaggia passati da tre a cinque. Poi vi sono parametri più generali di organizzazione della città, quali, ad esempio, la rete delle piste ciclabili, i piani di protezione civile, gli interventi di miglioramento degli edifici pubblici e della pubblica illuminazione. Infine, ma non meno importanti, vi sono i parametri ambientali quali la qualità delle acque di balneazione, le percentuali di raccolta differenziata, la depurazione delle acque e le varie certificazioni ambientali relative all’ente”.
“La Fee, nel corso degli anni, ha modificato i parametri valutativi rendendoli sempre più stringenti e di conseguenza innalzando il livello della qualità ambientale delle spiagge candidate – sottolinea Benini -. Un sistema complesso e mai scontato anche per un Comune che ha una struttura ed un livello di servizi consolidato nel tempo e che richiede anche importanti investimenti per mantenere e migliorare lo standard qualitativo delle spiagge candidate. Quindi, la scelta di candidare tutto il litorale rappresenta una scelta di uniformità di servizi e uno sforzo economico e organizzativo sempre più complesso. Nonostante questo vi sono dei parametri non pianificabili che possano mettere a rischio l’assegnazione della Bandiera Blu su alcuni tratti di spiaggia”.
“Uno di questi è sicuramente la qualità delle acque di balneazione che per la Fee deve essere eccellente, ossia nelle quali risultati analitici dei parametri misurati di enterococchi intestinali e di escherichia coli debba essere inferiore rispettivamente a 100 e 250 sulla base di 4 anni di analisi – continua il sindaco -. Parliamo di certificazione ambientale e non di salute o di non balneabilità della acque marine, per le quali il D.Lgs. 116/08 fissa rispettivamente il superamento 200 n*/100ml per gli enterococchi intestinali e di 500 n*/100ml per gli escherichia coli. Oltre tali limiti le acque sono interdette alla balneazione. Una distinzione importante poiché stiamo parlando di due cose diverse, da una parte un marchio di qualità ambientale di eccellenza e dall’altro la balneabilità delle acque marine. Il superamento dei valori di eccellenza è imponderabile e dipende da moltissimi fattori per quali adesso è prematuro fare qualsiasi tipo di valutazione”.
“Un dato è certo: le nostre acque sono tutte balneabili ad esclusione del tratto della foce della Gora, sul quale vige un divieto di balneazione permanente a scopo precauzionale, e di buona qualità su tutto il litorale con punte di eccellenza in almeno il 50% dell’intero comune, nonostante questo faremo di tutto per comprendere gli eventuali problemi e risolverli in via prioritaria per raggiungere di nuovo i livelli di eccellenza su tutto il litorale follonichese –sottolinea Benini -. L’ottenimento della Bandiera Blu è per il nostro Comune uno degli obiettivi strategici prioritari. Si tratta di un riconoscimento internazionale alla gestione sostenibile del litorale follonichese, che ci permette di poter far parte di quella élite di comuni che da sempre investono in politiche ambientali all’avanguardia e che anche per questo motivo vengono premiate in termini di presenze turistiche. La candidatura di tutto il nostro litorale alla certificazione della Bandiera Blu è una scelta che ogni anno rinnoviamo con convinzione, a dimostrazione della volontà di offrire servizi omogenei su tutto il tratto follonichese senza creare spiagge di serie A e spiagge di serie B. Ovviamente questo comporta un enorme sforzo di tutta la struttura comunale, che lavora compattamente tutto l’anno per il raggiungimento di questo obiettivo e degli obiettivi, altrettanto strategici, di ottenimento delle certificazioni Emas e Iso e alla quale vanno i ringraziamenti da parte mia e di tutta la giunta”.
“Accanto ai servizi a supporto della spiaggia, ovviamente, fondamentali sono i parametri più strettamente ambientali, cioè quelli legati al miglioramento delle performance in termini di raccolta differenziata, all’allargamento della rete ciclabile della città e alla qualità delle acque di balneazione – continua il sindaco -. Follonica può vantare acque di qualità eccellente certificate ogni anno dai controlli che Arpat effettua su tutta la costa toscana e solo due punti nei quali l’acqua è identificata come di qualità buona o sufficiente. Questo deve tranquillizzare i fruitori del nostro mare poiché i controlli sono scrupolosi e frequenti e dagli esiti molto positivi”.
“L’amministrazione si è comunque subito attivata contattando la presidenza nazionale della Fee per avere chiarimenti in merito alla vicenda e rimane in attesa di capire se si tratta di un mero errore materiale o se ci sono ulteriori miglioramenti da mettere in campo per il 2018 – conclude Benini -. Certo è che resta l’amaro in bocca per l’atteggiamento di chi, pochi per fortuna, ha trattato la vicenda con estrema superficialità diffondendo allarmismo, notizie approssimative o addirittura errate senza tenere conto che le conseguenze di certe affermazioni danneggiano non il sindaco o la giunta, ma l’immagine della nostra città”.