Home Follonica Follonica, ultimi due incontri per la mostra “La metà nascosta”

Follonica, ultimi due incontri per la mostra “La metà nascosta”

di Cristina Zammataro
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Si avvia alla conclusione la mostra “La metà nascosta“, aperta fino al 23 aprile alla Pinacoteca civica di Follonica.

L’esposizione ha avuto un grandissimo successo di pubblico: più di 1000 persone hanno visto i lavori fotografici dei tre giovani autori e lo stesso successo lo hanno avuto anche gli incontri con i fotografi Masiar Pasquali e Giovanni Troilo e quello con lo storico Franco Cardini.
Le tematiche che la mostra propone sono al centro degli ultimi due appuntamenti in programma.
Venerdì 21, alle 17 presso il CPIA – Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, in viale Europa 20, “Raccontare per conoscersi“, un incontro tra scuole, comunità dei migranti, richiedenti asilo, associazioni, cittadini per informarsi e conoscersi.
Il fenomeno della migrazione coinvolge direttamente il nostro territorio; sono circa 600 i richiedenti asilo presenti nelle Colline Metallifere, con vari progetti di accoglienza e formazione che saranno presentati dagli operatori. Le comunità dei migranti, residenti da anni o appena arrivati, racconteranno le loro esperienze, collettive e personali. Un incontro prezioso per conoscere da vicino un fenomeno globale e locale e per provare a comprenderne le dinamiche.
Sabato 22, alle 17.30  presso la Pinacoteca civica, sarà oggetto dell’incontro l’ultima “metà nascosta”, la comunità cinese di Prato.
Ri-Generazioni“, il titolo dell’incontro, accenna ai processi di rigenerazione urbana e alla presenza dei migranti di prima e seconda generazione. Ospiti dell’incontro i giovani architetti pratesi dell’Associazione Chì-na che lavorano nel cuore del distretto cinese, via Pistoiese, e l’architetto milanese Matilde Cassani.
Entrambi stanno lavorando da tempo su vari progetti di integrazione culturale e inclusione sociale; i primi attraverso lo scambio e la condivisione delle tradizioni delle due comunità (dal Capodanno cinese alla Cocomerata pratese) ma anche del recupero di spazi in abbandono, la seconda attraverso progetti di ricerca sugli spazi comunitari e di culto.

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