“Il 6 settembre 2016 il nostro consigliere comunale, Agostino Ottaviani, presentava una richiesta di accesso agli atti presi gli uffici comunali. Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto una risposta dall’amministrazione, neppure successivamente ad una interrogazione consiliare presentata per avere lumi sulle motivazioni che hanno portato gli uffici a non rispondere”.
A dichiararlo, in un comunicato, è la sezione di Follonica di Fratelli d’Italia.
“A questo punto, non possiamo che ritenere lesa la nostra attività politica e ci troviamo obbligati a denunciare la situazione inerente alla richiesta di accesso agli atti, senza però aver la possibilità di svolgere meticolosamente il nostro operato, data la mancanza della documentazione richiesta – continua il comunicato -. Nell’estate 2016 più volte sulla stampa locale è comparsa la notizia delle auto rimosse dalla zona del nuovo Parco Centrale. Ma la rimozione dei veicoli era legittima?”
“A noi di Fratelli d’Italia sembra proprio di no e spieghiamo il perché: nella ordinanza 279 del 10 maggio 2016 ad oggetto ‘Regolamentazione della circolazione dell’area denominata Parco Centrale e nella viabilità primaria allo stesso adiacente’, in merito all’area di sosta posta all’opposto del civico 3 di via Massetana e all’altra area di sosta sita di fronte alla arena spettacoli, non veniva menzionata in alcun modo la rimozione coatta dei veicoli parcheggiati nei periodi non consentiti – spiega Fratelli d’Italia -. Riferimento alla rimozione coatta che invece è apparsa nella ordinanza 455 del 9 agosto 2016, quando però, da quanto ci risulta, alcune autovetture erano già state rimosse col carro attrezzi. Nell’accesso agli atti presentato il 6 settembre 2016 chiedevamo quante fossero le vetture rimosse, quante fossero state le entrate per il Comune derivanti dalle multe e quanto fosse costato ai proprietari dei veicoli la rimozione. Queste domande sono ancora senza risposta e non ci è permesso ad oggi sapere quando l’amministrazione avrà intenzione di risponderci”.
“Restiamo però perplessi dalle dinamiche che hanno accompagnato queste ordinanze: se davvero le auto, nelle due aree di sosta precedentemente citate, non potevano esser rimosse, perché sono state invece rimosse? E perché non appena l’amministrazione si è accorta della svista nella ordinanza 279, poi modificata ad agosto inserendo la rimozione coatta, non ne ha dato comunicazione alla cittadinanza, ma ha silenziosamente corretto l’errore – termina il comunicato –? A questo punto forse non sarebbe da informare la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica, la prima per questa grave situazione, l’altra per i clamorosi ritardi nell’amministrazione nel rispondere agli accessi dei consiglieri, ritardi che potrebbero far pensare ad una omissione di atti di ufficio”.