“Pur unendoci al cordoglio doveroso e sentito per le vittime ed i famigliari del terremoto appena avvenuto, non possiamo non stigmatizzare la gravità di una situazione che si perpetua da anni, senza che alcuna forza politica (vecchia e nuova) abbia avanzato proposte significative, configurando i decessi dei terremoti passati come veri e propri omicidi di stato e non come eventi calamitosi”.
A dichiararlo, in un comunicato, è Gente di Follonica.
“Non è sostenibile che lo Stato non pianifichi azioni ed interventi per la messa in sicurezza degli edifici, sapendo che è un piano di lunghissimo periodo e, quindi, a maggior ragione da avviare – si legge nel comunicato -. Nel nostro piccolo vogliamo provare a dare un segnale concreto, consci del fatto che pur essendo il nostro territorio teoricamente collocato in un’area a rischio bassissimo, tale classificazione deriva da studi geologici e casistiche storiche: questo purtroppo non mette al riparo nessuna città italiana da ipotetici rischi sismici, infatti alcuni degli ultimi eventi distruttivi hanno colpito zone non considerate sismiche dalla legge vigente negli anni in cui sono avvenuti“.
“Proponiamo quindi di mettere subito allo studio nella nuova strumentazione urbanistica, in fase di redazione, procedure per analizzare lo stato dei nostri edifici, magari attivando convenzioni con gli ordini professionali in modo da rendere i costi sostenibili, per produrre un fascicolo per ogni costruzione che ne certifichi lo stato di sicurezza e gli eventuali interventi necessari – continua il comunicato -. Dopo queste analisi, si potranno individuare forme fortemente incentivanti, in modo graduale in funzione della pesantezza dell’intervento previsto, per chi deciderà di intervenire presentando progetti che a fronte di un adeguamento sismico significativo saranno ricompensati con agevolazioni negli oneri, aumento delle superfici o altro“.
“Da un lato potrà così partire un’opera di messa in sicurezza dell’edificato esistente, dall’altro il riattivarsi di piccole economie (artigiani, ditte edili, professionisti, ecc.) – termina la nota –, mirando ad una rigenerazione urbana che tenga insieme l’efficientamento energetico, l’adeguamento strutturale, la qualità architettonica”.