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A seguito della relazione di Arpat dell’8 gennaio scorso in merito all’ispezione effettuata alla cava di Montioni il 9 dicembre, ieri il Comune di Follonica ha formalizzato un’ordinanza dirigenziale rivolta alla società Tioxide Europe, titolare del ripristino, affinchè provveda al trattamento delle acque fuoriuscite dal ripristino come se si trattasse di acque di scarico, organizzandone così la necessaria depurazione prima della confluenza nel reticolo delle acque superficiali del terreno.
La vicenda
La cava di Montioni è oggetto da anni di un ripristino ambientale attraverso il riutilizzo dei gessi rossi provenienti dal ciclo di produzione di biossido di titanio dell’azienda scarlinese Tioxide Europe.
Nel 2012 e a metà del 2014 sono state osservate fuoriuscite di acqua dal terreno (avvenimento che contrasta con la caratteristica di impermeabilità dei gessi e, per questo, utilizzati come ripristino), e questo fenomeno ha generato indagini di approfondimento da parte di Arpat, per valutare cause e conseguenze della fuoriuscita.
Dalle prima analisi delle acque, sono state rilevate alcune concentrazioni di ferro, manganese, solfati, cloruri e, in maniera minore, di nichel. Dopo questa prima valutazione da parte di Arpat, la Tioxide ha realizzato una vasca di decantazione per le acque fuoriuscite.
Nel successivo controllo, avvenuto il 9 dicembre, Arpat ha verificato che l’abbattimento dei livelli di ferro e manganese è stato comunque moderato; quindi, è stato ritenuto opportuno, per massima tutela ambientale, trattare l’acqua con le stesse modalità delle acque di scarico; soggetta, quindi, a depurazione prima della ricaduta sul terreno.
L’ordinanza
A seguito di questa ultima relazione di Arpat, il Comune di Follonica ha formalizzato l’ordinanza n.8/2015, alla quale la Tioxide Europe dovrà ottemperare entro 20 giorni dalla notifica, nel rispetto dei seguenti punti:
- definire lo studio che accerti le cause degli smottamenti e delle fuoriuscite di acqua dai gessi abbancati;
- provvedere al trattamento delle acque (come da Lgs n. 152/2006), considerandole come acque di scarico, affinchè le acque siano adeguatamente trattate prima di impattare il reticolo delle acque superficiali;
- valutare gli effetti ad oggi già prodotti dallo scorrimento delle acque sul reticolo.