Giovedì 24 aprile, alle 21.15, la sala Tirreno di Follonica ospiterà lo spettacolo “Un partigiano come Presidente – Le parole di Pertini”.
L’iniziativa è inserita all’interno della stagione teatrale e musicale del Comune della Città del Golfo ed è organizzata dal Tuscia Film Festival e da Mauro Morucci, in collaborazione con l’associazione nazionale “Sandro Pertini” e con l’adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
“Un partigiano come Presidente – le parole di Pertini”, che vedrà la partecipazione di Andrea Bosca e l’amichevole contributo di Dino Zoff, con la regia affidata ad Aureliano Amadei, mette in scena la vita, la politica, la passione e l’impegno civile di Sandro Pertini, alternando riflessioni storiche con momenti di quotidianità e passaggi personali.
Una delle figure più rappresentative della storia repubblicana, l’uomo passato alla storia come “Il Presidente di tutti gli Italiani”, viene ripercorsa attraverso le letture, i filmati d’archivio e le parole di chi l’ha conosciuto. In scena un giovane attore, Andrea Bosca, a fare da cerniera con le nuove generazioni e a guidare il pubblico in un gioco di rimandi tra le carte napoletane, gli scritti autobiografici e il ricchissimo repertorio di interviste, partecipazioni televisive e testimonianze dirette.
Filo conduttore dello spettacolo è il gioco dello scopone scientifico, grande passione del Presidente Pertini resa immortale dalla famosa partita del 1982 sull’aereo che riportava in Italia gli azzurri campioni del mondo in Spagna dopo la finale vinta 3 a 1 contro la Germania Ovest.
A fare da contraltare, le vignette di Andrea Pazienza, il fumettista italiano più amato e corrosivo degli anni Ottanta.
La ricostruzione adotta un linguaggio teatrale, seguendo un binario emotivo e non strettamente storico.
Così, tra passaggi di forte impegno civile e momenti personali, risate e poesia, verrà ripercorsa l’esistenza di uno dei protagonisti del Novecento: dall’infanzia alle battaglie politiche tra i socialisti, passando per gli amori giovanili, l’esilio in Francia, i tredici anni di carcere sotto il regime fascista, la lotta partigiana, che lo portò a guidare la liberazione di Milano, e l’impegno in Parlamento, fino agli anni Ottanta, da Presidente della Repubblica.
“L’attore non sarà un imitatore di Pertini, anzi – dichiara il regista Aureliano Amadei – sarà toccato dalle letture, prima ancora dello spettatore. Dietro di lui scorreranno immagini, a volte a contestualizzare, a volte vere e proprie vignette (di Pazienza) e altre volte fotografie di Pertini in età diverse, o di personaggi centrali della storia. Pochi elementi scenici, simbolici della partita della vita, e le parole di Zoff, nel 1982 come oggi, per il suo amico e compagno di gioco”.