Venerdì 9 agosto, alla festa democratica di Follonica, si è tenuto un dibattito sui temi del lavoro, del futuro sviluppo economico, anche in considerazione degli importanti investimenti già programmati sulle infrastrutture territoriali, e dei cambiamenti che si realizzeranno a breve sugli assetti istituzionali.
lla presenza del segretario comunale Trebeschi e della segretaria provinciale Pinzuti, sono intervenuti i sindaci Baldi di Follonica, Anselmi di Piombino e Tinti di Castagneto Carducci.
Il dibattito è partito dall’analisi sullo stato dell’industria siderurgica piombinese, da sempre fondamentale fonte di occupazione e di sviluppo di tutta l’alta Maremma, che può continuare a mantenere il suo livello di competitività e di produttività solo attraverso una profonda fase di riconversione e diversificazione tecnologica; dopo che è stata scongiurata la paventata fermata dell’altoforno a fine settembre, è ora necessario un intervento di riqualificazione del ciclo siderurgico integrale di Piombino con tecnologie già sperimentate a basso impatto ambientale e di dare il via ad una nuova progettualità, che parli di innovazione, riqualificazione industriale, formazione del capitale umano.
Per far questo, c’è necessità di promuovere e valorizzare intelligenze ed investimenti, progettualità e lavoro, ma anche e soprattutto saper mettere insieme bonifiche, risanamento ambientale e industria, recupero e reindustrializzazione leggera delle aree dismesse, logistica, risparmio energetico, cantieristica.
Il sempre più vicino arrivo nel porto di Piombino della nave Concordia naufragata al Giglio, i lavori di ampliamento del porto stesso e dello smantellamento del relitto, le conseguenti opportunità che scaturiranno da consistenti investimenti locali e nazionali sono stati dibattuti anche con interventi di alcuni cittadini presenti alla serata; partendo dal presupposto che il futuro del territorio in tutte le sue declinazioni, non può essere deciso dall’alto, non può essere imposto ai cittadini senza una presa di coscienza ed una condivisione più ampia possibile, sono stati illustrati quei percorsi che le amministrazioni dei comuni della Val di Pecora e della Val di Cornia stanno da tempo discutendo e che porteranno a breve una bozza di accordo sulla realizzazione di un “brand turistico” comune, che favorisca il lancio di un prodotto legato all’identità profonda che storicamente lega i nostri territori, alla costruzione di un marchio e di politiche di promozione unitarie.
Le linee di attività sono quelle relative alla promozione e all’organizzazione di un’offerta turistica coordinata e integrata, in un’area che racchiude 10 Comuni con forti affinità e un patrimonio ambientale e culturale di prim’ordine, capaci di accogliere, ad oggi 3 milioni e 700mila presenze turistiche. I territori dei Comuni sono in grado di offrire innumerevoli format “emozionali”, necessari per attrarre sempre più turisti nazionali ed esteri: un sistema di mare spiaggia tra i più conosciuti ed attrezzati sia in Italia che all’estero, centri e borghi ricchi anche di commemorazioni e rappresentazioni storiche, un’offerta enogastronomica straordinaria, una rete di parchi e aree protette di grande attrattività naturalistica e storico-culturale di grande impatto, un sistema di porti turistici capaci di un’offerta diportistica di rilievo, una grande varietà nell’offerta ricettiva, un’offerta termale e wellness, una marcata potenzialità di attrazione del turismo sportivo ed ecologico.
Il dibattito ha abbracciato necessariamente anche il tema “Piombino in provincia di Grosseto”, lanciata da tempo dal sindaco Anselmi, ripreso da un comitato locale che, nel giro di poche settimane ha raccolto migliaia di firme di cittadini favorevoli alla proposta, come il primo cittadino ha orgogliosamente ricordato.
Nel corso del suo contributo il sindaco Baldi ha invitato tutti i politici ed i cittadini presenti ad approfondire ed a riprendere queste tematiche, per definire scelte condivise e vitali per ridare futuro ai nostri territori e alle nuove generazioni sempre più in cerca di identità e di realizzazione.
Il sindaco Baldi ha poi lanciato la sfida per la definizione di una “smart community”: il territorio deve trasformarsi in una rete di servizi per agevolare l’accesso alle informazioni utili, ma soprattutto per lanciare quell’idea di innovazione che, al servizio di tradizioni, cultura, economia, caratterizzi l’Alta Maremma come “Città diffusa”, come comunità intelligente dal punto di vista di mobilità, sicurezza, educazione, risparmio energetico e ambiente, imprese, centri di ricerca, consorzi, sistema parchi, sistema musei, sistema enogastronomico.
Il concetto che dovrà essere filo conduttore del progetto è quello della coesione territoriale che, con un territorio come il nostro, necessita solo della buona politica, l’Alta Maremma poi viaggia da sola.