Home Follonica Concessioni balneari, Follonica a Sinistra: “Sentenza è un’opportunità per la città”

Concessioni balneari, Follonica a Sinistra: “Sentenza è un’opportunità per la città”

di Redazione
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“Dopo la storica e inappellabile sentenza, in adunanza plenaria del Consiglio di Stato, si può aprire per Follonica e per il Paese una fase nuova, auspicata da tanti cittadini, per la gestione delle spiagge libere, delle concessioni balneari e dei lavoratori del comparto: una fase dal sapore europeo, basata sulla libera concorrenza e sull’abbattimento di privilegi annosi che avevano sapore medievale“.

A dichiararlo, in un comunicato, è Follonica a Sinistra.

“Non che la concorrenza sia per noi un valore assoluto, ma bisogna riconoscere che, in settori storicamente bloccati come quello delle concessioni balneari, l’aprire a nuovi operatori potrebbe portare all’arrivo di nuove risorse utili per la città – continua la nota -. Certamente sarà una transizione complessa, nella quale i Comuni dovranno farsi carico di grandi oneri amministrativi. Al momento tutto questo avviene senza alcun vantaggio diretto per i Comuni perché tutto il canone ricevuto dai gestori finisce nelle casse del Demanio, senza alcun vantaggio per le casse comunali. Pertanto crediamo che questo sia il momento giusto per approvare una legge nazionale con la quale lo Stato riconosca ai Comuni una parte degli introiti risultanti dalla messa a bando delle concessioni”.

“Sarebbe bello se Follonica e i Comuni costieri della provincia si facessero promotori di una legge in tal senso: vorremmo proporre ai nostri alleati di governo a Follonica di discutere e approvare una mozione con la quale chiedere l’intervento del legislatore nazionale in quella direzione – prosegue il comunicato. Nello specifico, comunque, la sentenza consentirà a più cittadini la possibilità di fare impresa e partecipare attivamente al settore balneare: perché tutti potranno partecipare alle gare di assegnazioni delle concessioni. Secondo noi sarà anche l’occasione di ridiscutere quell’equilibrio, che sta cuore a tanti cittadini, tra spiaggia privata e spiaggia libera del nostro litorale marittimo. Fino ad ora le amministrazioni comunali follonichesi si sono date la regola del rispetto del 50% in concessione e del 50% di spiaggia libera. Non potrebbe essere questo il momento di tornare a far aumentare la spiaggia libera? Su questo vorremmo confrontarci serenamente con la cittadinanza e con i nostri alleati per capire cosa è il meglio per il futuro della città“.

“Complessivamente, ci aspettiamo, a cascata, un enorme afflusso di nuovi capitali a Follonica. Un miglioramento in termini di ricchezza per le finanze del territorio (e forse anche dell’amministrazione comunale). E ovviamente noi vigileremo sul rispetto dei diritti dei lavoratori – sottolinea la nota. Non siamo nati ieri e siamo perfettamente coscienti dell’importanza di saper gestire questa fase, con la collaborazione di tutte le parti. Riconosciamo la professionalità e l’eccellenza di tante realtà imprenditoriali balneari nostrane, che siamo sicuri non avranno alcun problema a restare sul mercato. Per questo l’amministrazione dovrà anche confrontarsi positivamente con l’Associazione dei Balneari per affrontare al meglio questa fase. Ma ci piacerebbe coinvolgere anche le associazioni dei cittadini che hanno a cuore la spiaggia libera, come l’associazione ‘Mare libero’. Purtroppo però abbiamo ancora ben impressa nella memoria la lista di imponibili tendenti a zero, nelle dichiarazioni dei redditi 2005, di alcuni balneari follonichesi: ecco, cose così non dovranno più accadere e l’apertura alla concorrenza costringerà tutti ad un maggior rispetto delle regole“.

“Infine, ci stupisce l’obiezione che viene mossa in queste ore, secondo la quale la sentenza andrebbe a minare investimenti fatti sul lungo periodo – termina il comunicato -. Esistono concessionari che gestiscono spiagge pubbliche da decine di anni e, qualora i loro investimenti strutturali siano dimostrabili e verificabili, questi saranno messi a bando e restituiti a chi li ha fatti, come avviene in tutta Europa”.

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