“Diamo per scontato la legittimità del ricorso del centrodestra: strumento sacrosanto che non ci sogniamo di mettere in discussione. Ben altra cosa è la valutazione d’opportunità, che non può prescindere da quella politica, peraltro già espressa da Fratelli d’Italia mesi or sono. E poi ci sono gli effetti reali, oggettivi, monetizzabili, che un ricorso al Tar può innescare sull’istituzione del Comune di Follonica“.
A dichiararlo, in un comunicato, è Follonica a Sinistra.
“Al primo turno Andrea Benini ha vinto con il 50% dei voti, saranno i giudici a stabilire ‘+ 1 voto’ o ‘meno 2’, ed ha restituito un dato politico chiaro: tutti gli avversari dell’attuale sindaco hanno ottenuto il 50%, dall’estrema destra a Bibbiani, ed al suo interno Massimo Di Giacinto soffre un distacco di 1200 voti – continua la nota -. Ma è inutile ormai, il ricorso c’è stato, e siamo in attesa del verdetto. Vorremmo preoccuparci dell’eventuale campagna per il ballottaggio, ma l’aspetto che più ci affligge per il momento è che Follonica, per mesi, rimarrà bloccata. Congelata, pietrificata, commissariata. A tutto danno delle gare di appalto, della programmazione della stagione turistica, dell’interfaccia con le partecipate, dei fondi europei, delle assunzioni, etc. Mesi che saranno buttati via, potete giurarci, e costeranno al cittadino molto più di un semplice ricorso al Tar, come ama sbandierare da mesi la minoranza”.
“Una giunta che aveva trovato i giusti equilibri e aveva cominciato a programmare, rischia ora di essere congelata per mesi, facendo decadere gli assessori insieme a tanti progetti aperti, in attesa del fantomatico ballottaggio – sottolinea Follonica a Sinistra -. Il centrodestra, in puro stile berlusconiano, al motto di non mollare a costo di sfasciare tutto, ha deciso sistematicamente di paralizzare un Comune intero in nome di un ballottaggio che molto probabilmente perderà, e che sicuramente ha già cominciato a danneggiare tutti. L’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, anni fa, di fronte a un risultato elettorale più equilibrato di quello follonichese, decise non chiedere il riconteggio, per puro senso delle istituzioni. Al Gore ha continuato a lavorare e fare politica, negli anni seguenti ha vinto un Oscar e un premio Nobel. Massimo Di Giacinto al contrario rischierà di essere ricordato come il candidato che fece perdere alla propria città quasi un anno di tempo e molte opportunità“.
“Attendiamo fiduciosi il responso del 17 dicembre, escludendo fin da subito che, noi, per rispetto verso i cittadini, non procederemo a un contro-ricorso con riconteggio totale delle schede. In caso di elezioni da rifare del tutto, invece, ipotesi fantasiosa rilanciata proprio da Di Giacinto, continueremo a sostenere con convinzione il sindaco Andrea Benini – termina il comunicato –: ci domandiamo chi vorrà candidare stavolta il centrodestra, visto l’ultimo risultato non proprio brillante“.