I comuni toscani che rispondono al questionario di Ecosistema Scuola entrando in graduatoria sono Prato 2º a livello nazionale e prima a livello regionale, Siena (16º), Firenze (25º) e Livorno (28º), Arezzo (36°), Pistoia (38º), oltre Pisa (56º), Grosseto (62º), Lucca (71°). Firenze seconda in Italia nella classifica fra le grandi città. È questa la fotografia scattata da Ecosistema Scuola 2013, il rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi.
“Emerge una situazione regionale complessivamente positiva, con molti parametri che ci collocano sopra la media nazionale (certificazioni ma sopratutto eccellenze nelle buone pratiche) – dichiarano Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e Chiara Signorini, responsabile regionale di Legambiente Scuola e Formazione – Sia dai dati dei singoli indicatori che dalla classifica riassuntiva emerge però una situazione eterogenea su tutto il territorio. Sembra essere una regione ‘a due velocità’: da un lato realtà estremamente attive e virtuose (Prato, Siena, Firenze, Livorno) che hanno deciso di scommettere sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici, dall’altro territori nei quali da anni non si evidenziano miglioramenti e cambiamenti rispetto ai problemi rilevanti (Pistoia, Arezzo, Lucca). Anche Grosseto e Pisa risultano collocate in coda alla classifica. Questo dato deriva soprattutto dalle carenze emerse rispetto alle certificazioni, mentre va rilevato un risultato migliore rispetto alle buone pratiche assunte dai comuni in questi territori (scuolabus, pedibus, piste ciclabili)”.
Il patrimonio immobiliare scolastico risulta mediamente più vetusto della media nazionale, con solo il 2,9% edificato tra il 2001 e il 2012, contro una media nazionale del 4,8%. Ciò nonostante l’1,2% risulta costruito secondo criteri di bioedilizia, contro lo 0,6% della media. Sopra la media anche gli edifici costruiti secondo criteri antisismici, 11,4% contro l’8,8%, oltre a quelli in cui è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica, 34,8% contro il 27,3%. Le strutture che attualmente ospitano gli istituti scolastici originariamente erano nate come scuole nel 81,1%, abitazioni il 3,7% ed edifici storici solo il 13,1%. Un dato positivo è sicuramente la presenza di aree verdi, infatti, il 89,6% delle scuole toscane ha un giardino. Gli edifici scolastici che hanno goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni sono il 67,9% mentre quelli che aspettano interventi di manutenzione urgente sono solo il 14,4%, la media nazionale è del 37,6%. Minore esigenza di manutenzione ma maggiori investimenti per singolo edificio sia per la manutenzione straordinaria che per l’ordinaria.
Quasi tutti i dati sulle certificazioni sono sopra la media nazionale con l’eccezione del certificato di collaudo statico che con il 38,6% si ferma circa 15 punti sotto. Sono ben il 75% gli edifici con certificato di agibilità, il 74,7% con certificazione igienico-sanitaria, il 39,9% con certificato di prevenzione incendi, il 97,8% con impianti elettrici a norma.
Siena e Grosseto le città con le scuole meglio servite dallo scuolabus. Grosseto, Livorno e Prato le città con complessivamente il 6,1% di scuole raggiungibili in bicicletta su piste ciclabili.
In tutte le mense vengono somministrati pasti biologici, con una presenza media del 64,7%.
Le scuole con impianti di energia rinnovabile sono il 19,6%, ben 6 punti sopra la media nazionale. Tutti i Comuni toscani dichiarano di aver realizzato il monitoraggio dell’amianto, con il 5,7% di casi certificati, l’1% di casi sospetti, l’8,5% di edifici in cui si sono svolte bonifiche negli ultimi 5 anni; il monitoraggio del radon è stato realizzato solo da Livorno.
Riguardo alle situazioni di rischio ambientale esterno agli edifici scolastici, sono il 3,6% quelli in prossimità di elettrodotti, il 2,2% in prossimità di antenne radio-televisive, il 14,1% in prossimità di antenne cellulari. Sul 33% di quest‘ultime viene realizzato il monitoraggio in continuo. L’inquinamento acustico con l’11,6% degli edifici scolastici esposti costituisce la maggior fonte d’inquinamento entro 1 km, mentre le industrie sono presenti tra 1 e 5 km per il 9,3% delle scuole.
Il dossier di Legambiente sottolinea come negli ultimi anni ci sia stato un calo totale degli investimenti in tutta Italia. In Toscana la media di investimenti per manutenzione straordinaria nel 2012 è stata di € 39.789 (€ 42.563 nel 2011). Interessante il dato sulla manutenzione ordinaria che nel 2012 presenta una media di investimenti tendenzialmente in aumento in quasi tutte le regioni: in Toscana nel 2012 è di € 9.384 (€ 9.366 nel 2011).
Ecosistema Scuola, la più completa indagine sull’edilizia scolastica in Italia, si pone sempre con maggiore convinzione come strumento di sensibilizzazione ed informazione sociale e come strumento di stimolo politico, affinché l’edilizia scolastica sia uno degli ambiti prioritari d’investimento su cui puntare per la riqualificazione, anche sociale ed educativa, del nostro Paese.