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Porto Santo Stefano: in scena “Ho amato tutto” con Paola Pitagora

24 luglio: la Fondazione “Noi siamo Paola” porta in scena lo spettacolo “Ho amato tutto” a Porto Santo Stefano. Omaggio a Donna Paola Menesini Brunelli interpretato da Paola Pitagora

di Giorgia Carantonis
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Monte Argentario. Dopo il debutto e il successo invernale sui palchi di Roma, San Quirico d’Orcia, e Verona, arriva al Monte Argentario lo spettacolo “Ho amato tutto“. Sullo sfondo dei suggestivi luoghi del Circolo Tennis Le Cannelle e di piazza dei Rioni a Porto Santo Stefano, Paola Pitagora interpreta Donna Paola Menesini Brunelli e il suo amore incondizionato per la vita.

La trama

Il Monte Argentario era nel cuore e negli occhi di Donna Paola. Un rifugio fatato, lontano dai problemi, dalla città e dai suoi rumori. Il Monte Argentario, con il suo mare, i suoi colori e i suoi profumi, era l’angolo della felicità e dell’amore di Paola e del suo amato marito Ferdinando Brunelli. Durante il viaggio di nozze all’isola del Giglio, Donna Paola ammirava dalle finestre dell’albergo il Monte Argentario, i cui lineamenti si definivano nitidi nell’azzurro del cielo, facendole desiderare un giorno la possibilità di legare questo luogo alla sua vita. Ferdinando, dopo una veloce e importante ascesa ai vertici del mondo aziendale, le regalerà questo sogno. Si chiamerà La Prunella. Con i loro 5 figli, Donna Paola e Ferdinando trascorreranno tanti momenti felici e spensierati tra la splendida dimora che si affaccia su quell’amato mare, e il privato Circolo tennis nella parte paradisiaca alta del promontorio, nato negli anni ’70 dalla volontà di Ferdinando e dell’amico Franco Cicerchia, grazie anche al coinvolgimento di Susanna Agnelli, sindaco all’epoca del Comune, che ha accolto con entusiasmo il progetto.

Uno scrigno, dunque, il Monte Argentario, colmo di storia, ricordi e bellezza, che Donna Paola ha tanto curato, dedicandosi alla sua conservazione paesaggistica, occupandosi del giardino, delle piante, dei fiori e degli alberi nella ferma volontà di preservarne l’autenticità.

Infatti Le Cannelle erano negli anni ’70 una piccola comunità di famiglie conosciute, come proprio i Brunelli, i Magnaghi, gli Sforza Cesarini, i Fea, i Pedersoli, i Genone, gli Stefanelli, i Cordova, i Giol, i Carpegna, i Cicerchia, i Gucci, i Centaro, i Pecchioli, i Ferri, che si ritrovavano nella natura in un clima di amicizia e rilassata mondanità.

E proprio in uno dei luoghi di eccellenza e più accoglienti del Promontorio, la centrale piazza dei Rioni, lunedì 24 luglio alle ore 22,00 si terrà la seconda rappresentazione argentarina di “Ho amato tutto” con il patrocinio del Comune e l’organizzazione della Pro loco Monte Argentario di Porto S.Stefano.

“ Abbiamo accolto fin da subito e con entusiasmo la proposta di inserire l’evento nel cartellone dell’estate – ha dichiarato l’assessore al turismo Chiara Orsini  – ed abbiamo scelto di tenerlo sul palco davanti  al suggestivo Stadio di turchese, sarà un po’ come rivedere  Donna Paola ammirare il nostro mare. Siamo onorati di ospitare un’autorevole protagonista del panorama teatrale come Paola Pitagora che ci racconterà la storia di una Donna speciale. Desidero ringraziare Alberto Brunelli che ci ha offerto questa opportunità e sono certa che il pubblico non si lascerà sfuggire l’occasione di apprezzare una serata di grande teatro ”.

Diretta dalla regista Evita Ciri, accompagnata dai musicisti Beppe D’Argenzio ed Emanuele Bultrini, Paola Pitagora racconta la gioia di vivere di Donna Paola e il suo coraggio di scegliere la felicità rinunciando ad agi e prestigio.

Tratto liberamente dal libro “Creando il Mare”, di Giovanni Maria Gambini con Paola Menesini Brunelli (ed. Effigi – 2020), che mette al centro del racconto proprio il Monte Argentario, lo spettacolo porta in scena l’entusiasmo della protagonista per la vita e le sue sorprese, tra l’Umbria di Montegabbione, Carnaiola e Parrano, tra Roma e la Toscana di San Quirico d’Orcia e il Monte Argentario.

Scomparsa due anni fa’ per un male incurabile, Donna Paola ha amato tutto per davvero, abbracciando l’amore della sua vita e, con esso, tutto l’ignoto che ne derivava, lasciandosi alle spalle, senza esitazioni o rimpianti, terreni, ricchezze di famiglia ed una carriera lavorativa garantitale dalla sua laurea in pieni voti in Chimica farmaceutica. Nata nel 1934, Donna Paola infatti proveniva da un’importante e nobile famiglia di proprietari terrieri, i Menesini Lemmi di Montegabbione, una delle maggiori famiglie che sin dal 1700 erano legate allo Stato Pontificio. I Lemmi di Montegabbione possedevano infatti palazzi, castelli, casolari, conventi e dodici mila ettari di terra tra l’Umbria e la Toscana.

Donna Paola segue il marito che ha scelto, il suo Ferdinando – «uomo attraente, sicuro di sé» – a Roma, per il suo lavoro all’Iri (Istituto per la Ricostruzione Industriale). Vi rimarrà tutta la vita, occupandosi della famiglia nella Roma degli anni ‘60, all’epoca città effervescente, dove ci sono lavoro, meritocrazia e possibilità di emergere a prescindere dal ceto di provenienza.

Oggi, in un momento storico sociale in cui dominano la paura di scegliere, l’incertezza del domani e la diffidenza verso il prossimo, “Ho amato tutto” vuole portare un messaggio di positività, concretezza, fiducia verso il futuro e accoglienza verso l’altro, in tutte le sue sfumature.

Artista poliedrica, Paola Pitagora, dopo una lunga carriera dedicata alla recitazione, sia per il teatro che per il cinema, sarà presto sul grande schermo, assieme a Valeria Fabrizi, Gigliola Cinquetti e Giuliana Loiodice, ne “L’età giusta” nei panni di una donna ottantenne che non rinuncia alla ricerca della felicità e dell’amore incondizionato.

I tempi di Donna Paola e di quelle scelte sono lontani: oggi la ricerca è disperata e al contempo meno passionale, passa spesso attraverso internet e i social, con il rischio di incappare in truffe, cascando nelle trappole della finzione.

“E’ la ‘Ballata di una donna felice’, di un’altra Paola, che ha scelto la libertà” , dichiara Paola Pitagora. “La felicità è drammaturgica e quando è frutto di un percorso e di una conquista può diventare una grande narrazione. Sulla scena ci sono due fantastici musicisti – Peppe d’Argenzio (Avion Travel) e Emanuele Bultrini (Orchestra di piazza Vittorio); con loro la sinergia diventa una speciale alchimia e un messaggio universale per i giovani. La protagonista del racconto, Paola Menesini Brunelli, ha attraversato la storia d’Italia, dalla guerra mondiale in poi con scelte coraggiose e significative per il contesto, per i luoghi e per i sentimenti. “Ha Amato tutto”, come dice il titolo dello spettacolo; lo ha fatto davvero. Il suo è un invito senza tempo a vivere e ad amare senza limiti”.

“Ho conosciuto personalmente Paola Menesini Brunelli, e quello che ho sempre apprezzato di lei era la schiettezza”, dichiara Evita Ciri, regista dello spettacolo. “Era una donna che se ne infischiava delle regole in senso positivo, creativo, di attenzione al cuore prima che alla forma. Portare nel linguaggio teatrale la sua personalità è stata una sfida che non avrei mai potuto vincere senza gli artisti eccezionali che sono in scena, Paola Pitagora e i musicisti Peppe d’Argenzio e Emanuele Bultrini, che hanno la sensibilità giusta per raccontare una storia semplice e unica allo stesso tempo.”

Fondazione Noi siamo Paola

Nata per volere dei figli di Donna Paola, la Fondazione ha per scopo la tutela e la cura del territorio e dell’arte del restauro. Amante del bello e della terra, Donna Paola aveva infatti a cuore la cura e la conservazione del patrimonio artistico e culturale, in particolare di ciò che era appartenuto alla sua famiglia, nei secoli in parte disperso. In suo nome e in suo ricordo, la Fondazione Noi Siamo Paola fa proprio questo spirito di recupero del passato, con il restauro non solo di palazzi, ma anche di piccoli oggetti. La Fondazione tutela inoltre la ruralità, intesa come cura del territorio coltivato con il recupero di antiche colture e tecniche.

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