Capalbio (Grosseto). Conclusa la minuziosa cernita fra le circa sessanta candidature che concorrono al Premio Fondazione Capalbio per l’opera tradotta, il direttore artistico Daniele Petruccioli ha selezionato anche per l’edizione 2023 cinque titoli da inviare ai lettori forti, i quali dovranno scegliere la terna da presentare alla giuria di qualità, presieduta anche quest’anno dalla scrittrice Emmanuelle De Villepin, perché decida quale sarà l’opera vincitrice.
Da segnalare alcune novità importanti, tra cui l’istituzione di un premio in denaro al vincitore o alla vincitrice e la modifica al regolamento del premio inserita per evitare situazioni di pari merito.
I libri selezionati
I libri proposti alla giuria dei lettori forti perché ne tragga la triade da sottoporre alla giuria di qualità sono: “Salvo il crepuscolo” di Julio Cortázar, nella traduzione dallo spagnolo di Marco Cassini per Sur; “Ex figlio” di Saša Filipenco, nella traduzione dal russo di Claudia Zonghetti per e-o; “Che razza di libro” di Jason Mott, nella traduzione dall’inglese di Valentina Daniele per NN; “Piccole cose da nulla” di Claire Keegan, nella traduzione dall’inglese di Monica Pareschi per Einaudi; “I piaceri e i giorni” di Marcel Proust, nella nuova traduzione dal francese di Mariolina Bertini e Giuseppe Girimonti Greco per Mondadori.
Secondo Daniele Petruccioli “sono tutte traduzioni che brillano, ognuna, di una diversa maestria. Anche quest’anno, per i lettori forti, non sarà un compito facile sceglierne soltanto tre”.
Anche Maria Concetta Monaci, presidente di Fondazione Capalbio, si unisce al giudizio espresso nel ringraziare il direttore artistico del premio per l’impegnativo lavoro svolto nel selezionare le 5 opere, “tutte grandi prove di traduzione“, e nel ricordare “l’importanza di questa pratica nel creare ponti tra le diverse culture contribuendo alla loro interazione”.
Il Premio Fondazione Capalbio per l’opera tradotta verrà assegnato a fine agosto nell’ambito del Premio internazionale Capalbio Piazza Magenta, che da quest’anno – altra novità – tornerà nella tradizionale sede dell’omonima piazzetta racchiusa tra le antiche mura capalbiesi.
“Siamo davvero felici – commenta Patrizia Puccini, assessore con delega alla Cultura del Comune di Capalbio – di poter vantare all’interno della nostra stagione culturale un premio così importante per la traduzione. E farlo in uno dei luoghi più iconici del nostro territorio è ancor più significativo“.