Monte Argentario (Grosseto). Si, è il primo superyacht del 2023 atterrato alla storica banchina della Pilarella, a Porto Santo Stefano, molto amato dai residenti per avere l’equipaggio quasi tutto santostefanese, con il comandante Maurizio Amato e il direttore di macchina Valerio Ballini, e Artemare Club, con il comandante Daniele Busetto, è andato ad omaggiare marinarescamente documentando il suo ormeggio.
Il Rose Pigre
Rose Pigre, acronimo con i nomi dei familiari dell’armatori, precedentemente chiamato Odyssey, è lungo 45 metri circa, costruito da Royal Denship in Danimarca nel cantiere navale di Aarhus e consegnato nel 2007, ha una splendida livrea. Racconta Artemare Club, che nella propria sede cura l’archivio storico dello yachting all’Argentario, che il suo sofisticato design esterno e l’ingegneria di questa nave da diporto di lusso sono opera di Diana Yacht Design, ha interni lussuosi progettati da Rune Design ed è caratterizzato da uno scafo dislocante in acciaio e sovrastruttura in alluminio con ponti in teak ed è dotato di “stabilizzatori a velocità zero” che lavorano all’ancora aumentando il comfort a bordo quando è fermo. Alimentato da 2 motori diesel Caterpillar da 840 CV, è azionato dalle sue eliche bivite ed è in grado di raggiungere una velocità massima di 14 nodi. Il super yacht ha un omonimo Rose Pigre che naviga per il Mediterraneo, un panfilo di 28 metri costruito dal cantiere italiano Rossinavi nel 2004.
Ad Artemare Club piace ricordare che il superyacht è quasi tutto con equipaggio santostefanese perché è nota la perizia marinaresca plurisecolare degli “argentarini”, a partire dalle barche che riuscivano a sfuggire ai pirati saraceni, fatto che viene ricordato con l’annuale Palio marinaro, alle attività di pesca, al contributo di uomini dato alla Marina Militare e, dal dopoguerra in poi, dei comandanti, direttori di macchina e marinai nello yachting e nel cruising.