Home Costa d'argento “Il luogo dei sogni”: una mostra in omaggio del Giardino dei Tarocchi e di Niki de Saint Phalle

“Il luogo dei sogni”: una mostra in omaggio del Giardino dei Tarocchi e di Niki de Saint Phalle

di Redazione
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Il Comune di Capalbio rende omaggio all’opera di Niki de Saint Phalle, centrata sul suo rapporto artistico con l’Italia, con una grande mostra curata da Lucia Pesapane.

Grazie alle testimonianze di amici e collaboratori, che con l’artista hanno dato vita al Giardino dei Tarocchi, l’esposizione, visitabile dal 9 luglio al 3 novembre a Palazzo Collacchioni e alla galleria Il Frantoio, racconta l’attualità del messaggio femminista, ecologico, avanguardista e impegnato che ci ha lasciato in dono. Più di 100 opere, tra sculture, disegni, video, fotografie comprese tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta, alcune delle quali inedite e mai presentate al pubblico.

La generosità dei collezionisti con la collaborazione della Fondazione Il Giardino dei Tarocchi, The Niki Charitable Art Foundation e Fondazione Capalbio hanno finalmente reso possibile questo importante progetto.

Il Giardino dei Tarocchi, splendido parco artistico situato in località Garavicchio nel comune di Capalbio, è il risultato di una vita intera dedicata da Niki de Saint Phalle all’arte e la prova che i sogni possono diventare realtà, anche se si è donna, artista, imprenditrice e unica finanziatrice di una tale opera. Come la maggior parte del suo lavoro, il Giardino è la manifestazione di un microcosmo capace di rivelare le immagini archetipali più profonde e segrete del nostro inconscio. Per il visitatore che ne varca il muro perimetrale, il quale simbolicamente separa il mondo reale da quello immaginario, si apre infatti un viaggio iniziatico che lo conduce a combattere draghi e diavoli e a imbattersi in regine e profeti per incontrare alla fine l’Angelo della Temperanza.

Il Giardino dei Tarocchi è un luogo dove vivere in comunità, un luogo dove la vita è scandita dal ritmo del sole e della luna e dalla volontà di condivisione. Questo percorso artistico, che si traduce in un vero e proprio agire politico, è oggi più che mai attuale, in una realtà dove i concetti di reclusione e solitudine minano le basi di una società che l’artista desiderava  basata invece sul senso di partecipazione.

A Capalbio Niki de Saint Phalle condivide tutto con i suoi assistenti e amici, valorizza e incoraggia i collaboratori a creare con lei in nome di un progetto collettivo dove protagonista assoluta è l’arte.

Già negli anni Ottanta l’artista mise in atto la sua ricerca per vivere in una collettività diversa, in una società compassionevole ed empatica e ricca di valori comunitari. Non solo come artista, ma anche come donna d’azione e d’avanguardia. Femminista ante litteram, a partire dagli anni Cinquanta difese i diritti civili degli afro-americani. Negli anni Novanta fu forte la sua critica nei confronti del vecchio Continente, che promulgava una ascesa pericolosa del conservatorismo, schierandosi in favore di un’Europa unita e progressista. “Sogno di abitare in uno spazio senza frontiere”, ha sempre dichiarato. Le sue riflessioni riguardo alle questioni ecologiche e al cambiamento climatico diventarono sempre più urgenti, soprattutto negli ultimi anni della sua vita. Alla luce di questi impegni sociali, che tanto l’hanno appassionata, Niki avrebbe certamente considerato la crisi che stiamo affrontando oggi come un momento cruciale per creare qualcosa di nuovo e migliore. Profondamente convinta della capacità umana di innovazione e reinvenzione avrebbe interpretato questo tempo come un momento di presa di coscienza collettiva, che può aprire una nuova via contro l’arroganza e l’aggressività del sistema politico, economico e finanziario.

“Il luogo dei sogni: il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle” segue un preciso percorso tematico: la mostra si svolge in due luoghi espositivi che si intersecano e si completano a vicenda, ma ognuno di questi ha una sua anima specifica. A Palazzo Collacchioni, nel borgo antico di Capalbio, si ripercorre la storia del Giardino dei Tarocchi, dalla fine degli anni Settanta ad oggi attraverso foto, video, sculture, maquettes, collages che aiutano a comprendere il suo modo di lavorare e il suo vero spirito. Nella galleria Il Frantoio vengono esposti alcuni lavori storici, tra cui gli assemblages degli anni ’60, maquettes in creta cruda preliminari alla realizzazione del Giardino, suo capolavoro finale, e inediti video di archivio.

In questa sede le scelte curatoriali hanno privilegiato l’analisi del linguaggio simbolico dell’artista soffermandosi sull’interpretazione delle carte dei Tarocchi. Sono inoltre esposte sculture delle carte, accompagnate da litografie, disegni e citazioni.

I capitoli

Dall’ideazione alla realizzazione

“Il Giardino dei Tarocchi era il mio sposo, il mio amore, era tutto per me. Nessun sacrificio era troppo grande per lui”.

 Nanas, madri, dee: le donne di Niki de Saint Phalle

“Molto presto capii che erano gli uomini a detenere il potere, ma quel potere lo volevo anche io. Avrei rubato loro quel fuoco. Non avrei accettato i limiti imposti alla mia vita solo perchè ero una donna. No, sarei entrata anche io nel mondo degli uomini, che mi sembrava essere avventuroso, misterioso ed eccitante”.

Le collaborazioni artistiche e Jean Tinguely

“La collaborazione tra me e Jean è stata un dono del cielo, unico e privilegiato. Questa possibilità di lavorare insieme ha segnato con colori intensi i rapporti di amore, di amicizia e di rivalità che abbiamo sempre avuto”.

Viva l’Italia: Niki de Saint Phalle a Capalbio

“Il Giardino dei Tarocchi non è il mio giardino, ma appartiene a tutti coloro che mi hanno aiutata a completarlo. Questo giardino è stato fatto con difficoltà, con amore, con folle entusiasmo, con ossessione e, più di ogni altra cosa, con la fede. Niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi. Come in tutte le fiabe, lungo il cammino della ricerca del tesoro, mi sono imbattuta in draghi, streghe, maghi e nell’Angelo della Temperanza”.

 Il Giardino dei Tarocchi: tra immaginario simbolico e mitologia personale

“Se la vita è come un gioco di carte, noi siamo nati senza conoscerne le regole e dobbiamo dunque accontentarci di quello che abbiamo in mano e fare il nostro gioco. I Tarocchi mi hanno permesso di capire meglio il mondo spirituale e i problemi della vita; ho consapevolezza delle difficoltà che si devono superare per passare alla prova seguente e trovare alla fine del gioco la pace interiore ed il giardino del paradiso”.

Allestimento e scenografia

Il luogo dei sogni – Il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle”, con l’allestimento a cura di Viviana Panaccia, è una mostra diffusa sul territorio del Comune di Capalbio. Muovendosi da due luoghi nel borgo antico, Palazzo Collacchioni e la Galleria Il Frantoio, si giunge al Giardino dei Tarocchi, la sua opera più significativa. Il progetto allestitivo richiama l’universo rotondo, morbido e colorato dell’artista e si ispira a un concetto a lei molto caro: “Mi piace ciò che è rotondo. Mi piace ciò che è rotondo, curve, londulazione, il mondo è rotondo, il mondo è un seno. Non mi piace langolo retto…

Sono state appositamente ideate particolari strutture in legno dalle forme morbide e sinuose, modellate con una macchina laser e dipinte con i colori preferiti dell’artista, che ospitano le oltre 100 opere, lungo un denso percorso arricchito da maquettes, foto, disegni e altri oggetti, tra i più rievocativi della sua attività artistica. Alcune delle sue opere più significative sono esposte in quadrerie di ampio respiro, mentre per i gonfiabili e le grandi sculture sono state create installazioni site-specific.

Il territorio di Capalbio e l’omaggio a Niki de Saint Phalle

“Tramite il Giardino dei Tarocchi, per la simbiosi raggiunta con questo estremo lembo di terra – scrive Maria Concetta Monaci, presidente di Fondazione Capalbio –, Niki de Saint Phalle racconta e svela un territorio che l’ha accolta e amata. Quando realizzò una mano aperta sulla testa della carta del Mago per nascondere la vista in lontananza della contestata centrale nucleare di Montalto di Castro, dimostrò di condividere i principi degli ambientalisti riconoscendosi nelle loro battaglie. È in questa perfetta simbiosi tra territorio e artista che Fondazione Capalbio, creata per volere del suo sindaco Settimio Bianciardi, recentemente scomparso, vuole fornire a tutta la comunità un forte elemento simbolico, che possa essere riconosciuto dal mondo intero, non solo per il suo meraviglioso litorale e il ricco entrotroterra, ma anche per i suoi importanti contenuti culturali. Il parco di sculture di Niki de Saint Phalle, considerato ormai come una delle maggiori espressioni dell’arte ambientale contemporanea, si inserisce perfettamente nel territorio, che si nutre a  sua volta dei messaggi di pace, di speranza, di gioia dell’artista. Riconoscerci nei colori e nelle forme di Niki de Saint Phalle per farci riconoscere come luogo del bello”.

Lucia Pesapane

Da molti anni Lucia Pesapane ha curato retrospettive su Niki de Saint Phalle, da quella organizzata al Grand Palais a Parigi nel 2014, a quella al Guggenheim Museum di Bilbao e al The National Art Center di Tokyo. È autrice dei libri “Il Giardino dei Tarocchi” e “Le Dictionnaire des symboles de Niki de Saint Phalle”. La sua attività di curatrice si è sempre rivolta a promuovere il lavoro delle artiste donna. Tra le mostre da lei organizzate: elles@centrepompidou, Centre Pompidou, 2009; Gerhard Richter, sempre al Centre Pompidou, 2011; Women House; Grayson Perry e Kiki Smith, a La Monnaie de Paris nel 2018 e 2019. Tra le sue mostre in programmazione: Femmes pionnières des années folles à Paris e Jean Tinguely per la Réunion des musées nationaux previste nel 2022.

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