Tempo di bilancio a Capalbio sulla stagione turistica appena conclusa.
“Abbiamo avuto buoni risultati nonostante l’emergenza sanitaria – commenta l’assessore al turismo Gianfranco Chelini – e le stime sulle presenze turistiche lo confermano“.
Se nel 2019 le presenza complessive registrate sul territorio sono state 176mila, concentrate, in modo particolare, nel periodo aprile – settembre, quest’anno, a causa della pandemia, i numeri sono cambiati.
“Nonostante la crisi sanitaria, dalla stima che abbiamo fatto di concerto con gli operatori turistici abbiamo ottenuto importanti risultati che, nei mesi di luglio, agosto e settembre – spiega Chelini –, ci hanno permesso di recuperare buona parte delle visite perse nel periodo del lockdown e in quello immediatamente successivo e registrare, nei tre mesi centrali dell’estate, un aumento rispetto allo scorso anno di almeno il 10 per cento”.
I numeri definitivi della stagione attuale si conosceranno tra un paio di mesi, ma il Comune ha effettuato una stima, utile per analizzare già da ora l’andamento delle presenze.
Infatti, analizzando i dati, emerge come nel mese di luglio 2019 si fosse registrata una presenza di 45mila turisti (39mila italiani e 6 mila stranieri), mentre quest’anno, nello stesso mese, hanno scelto il territorio di Capalbio circa 50mila persone, principalmente provenienti dal resto di Italia; ad agosto 2019 le presenze furono oltre 50mila 500 (distribuite tra 45mila turisti italiani e 5600 stranieri) e nello scorso mese di agosto si ritiene che il flusso turistico sia arrivato a raggiungere le 55mila persone; comparando i mesi di settembre si passa dalle 17mila presenze del 2019 (suddivise tra 13mila turisti italiani e 4mila stranieri) alle circa 20mila nel 2020, anche in questo caso provenienti principalmente da altre località italiane.
“Dati che ci fanno comprendere come questo sia un momento decisivo per le politiche turistiche e di promozione e ci motivano a continuare a lavorare intensamente nel settore – spiega Chelini -. Il 2020 è stato un anno davvero significativo per le presenze turistiche nonostante la crisi sanitaria, perché, anche se abbiamo perso il periodo di aprile e maggio che, come nel resto di Italia, ha sofferto di un blocco dei flussi turistici, attraverso il turismo domestico e di prossimità abbiamo potuto comunque riempire le strutture nel pieno della stagione. Sappiamo, inoltre, che la permanenza nelle seconde cose è stata più lunga e più strutturata e questo ha generato un importante indotto anche per la ristorazione e altri servizi, che avevano sofferto pesantemente gli esiti del lockdown. Ci siamo resi conto, così, che la grande presenza di turisti provenienti soprattutto dall’alto Lazio e dal resto della Toscana è un valore per Capalbio, ma non dobbiamo fermarci: è necessario procedere con un percorso di internazionalizzazione importante, che avrà il suo momento clou nella presentazione della mostra su Niki De Saint Phalle, che speriamo possa avvenire il prossimo anno, compatibilmente con l’andamento dell’emergenza sanitaria nel Paese. Intendiamo incrementare la presenza estera, perché sappiamo che il turista straniero ha una propensione di spesa importante, circa il 30 per cento in più rispetto a quella del visitatore domestico. Quindi, per non rischiare che una eventuale crisi economica nel Paese porti a un calo delle presenze dei turisti italiani, noi vogliamo puntare in maniera significativa su percorsi di internalizzazione e promozione del nostro territorio all’estero”.
Nei prossimi mesi, quindi, il Comune di Capalbio continuerà a lavorare sulle politiche turistiche “... con la speranza che questa situazione di emergenza sia, in estate, solo un brutto ricordo“, conclude Chelini.