Per il secondo appuntamento del festival “Il Giglio è lirica”, venerdì 17 agosto, alle 21, in piazza dei Lombi a Giglio Castello, va in scena “La Bohème” di Giacomo Puccini. A seguire, per i soci dell’associazione L’arte in scena, è previsto un buffet di mezzanotte.
Nell’opera proposta al Giglio, in quattro atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, i ruoli di Mimì, Musetta, Rodolfo, Marcello, Schaunard, Colline, Benoît, Parpignol, Alcindoro, Sergente dei doganieri e Doganiere sono interpretati dagli allievi della III Master/opera studio dell’associazione L’arte in Scena “Il Giglio è Lirica 2018”, mentre il coro e l’orchestra sono di Arte in scena.
L’opera
La vigilia di Natale. Il pittore Marcello e il poeta Rodolfo tentando di scaldarsi con la fiamma di un caminetto che alimentano col legno di una sedia e la carta di un poema scritto da quest’ultimo. Giunge il filosofo Colline, che si unisce agli amici. Infine, il musicista Schaunard entra trionfante con un cesto pieno di cibo e la notizia di aver finalmente guadagnato qualche soldo. I festeggiamenti sono interrotti dall’inaspettata visita di Benoit, il padrone di casa venuto a reclamare l’affitto. È quasi sera e i quattro bohémiennes decidono di andare al caffè di Momus.
Rodolfo si attarda un po’ in casa, promettendo di raggiungerli appena finito l’articolo di fondo per il giornale Il Castoro. Rimasto solo, Rodolfo sente bussare alla porta: una voce femminile chiede di poter entrare. È Mimi, giovine vicina di casa: le si è spento il lume e cerca una candela per poterlo riaccendere. Una volta riacceso il lume, la ragazza si sente male: è il primo sintomo della tisi. Quindi fa per andarsene, quando si accorge di aver perso la chiave della stanza. Rodolfo la trova per primo e la nasconde in una tasca. Quando la sua mano incontra quella di Mimi, il poeta dichiara il suo amore. Gli amici dalla strada vengono a reclamare Rodolfo, Mimi accetta di accompagnarlo, i due lasciano insieme la soffitta alla volta del caffè di Momus.
Rodolfo e Mimi raggiungono gli altri bohémiennes. Il poeta presenta la nuova arrivata agli amici e le regala una cuffietta rosa. Al caffè si presenta anche Musetta, una vecchia fiamma di Marcello, e che si accompagna al vecchio Alcindoro. Riconosciuto Marcello, Musetta fa di tutto per attirare la sua attenzione. Marcello non può resisterle e i due amanti fuggono insieme agli altri amici, lasciando al ricco amante di Musetta il conto da pagare.
La vita in comune si è rivelata ben presto impossibile: le scene di gelosia fra Marcello e Musetta sono ormai continue, come pure i litigi e le incomprensioni fra Rodolfo e Mimì, accusata di leggerezza e di infedeltà. Rodolfo ha capito che Mimì è gravemente malata e che la vita nella soffitta potrebbe pregiudicarne ancor più la salute; i due vorrebbero separarsi, ma lo struggente rimpianto delle ore felici trascorse insieme li spinge a rinviare l’addio. Marcello e Musetta si separano dopo una furiosa litigata.
Ormai separati da Musetta e Mimì, Marcello e Rodolfo si confidano le pene d’amore. Quando Colline e Schaunard li raggiungono. All’improvviso sopraggiunge Musetta, che accompagna Mimì, ormai prossima alla fine. Mimì si spegne dolcemente circondata dal calore degli amici e dell’amato Rodolfo. Apparentemente assopita, inizialmente nessuno si avvede della sua morte. Il primo ad accorgersene è Schaunard, che lo confida a Marcello.
Il Festival – diretto da Gianni Mongiardino e organizzato dall’associazione culturale Arte in Scena con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Isola del Giglio – è ormai da 9 edizioni un’iniziativa che coinvolge anche le aziende del territorio che, con il loro gentile contributo, aiutano a mettere in scena questi eventi di grande qualità: tra tutte soprattutto Fondazione Cassa di risparmio di Firenze, Maregiglio, Britelcom, Hotel Bahamas, Pardini’s, Hermitage, Hotel Campese e Tiemme Spa.
Per informazioni e prenotazioni, contattare i numeri 338.8178612 e 347.8757126 o l’indirizzo e-mail asscult.arteinscena@libero.it o consultare il sito www.ilgiglioelirica.com.