Attraversare la strada sulle strisce pedonali non sempre è sinonimo di sicurezza. Può sembrare un paradosso, eppure è così in molti punti di Porto Santo Stefano e Porto Ercole in cui le strisce sono completamente al buio e di sera per gli automobilisti vedere una persona a distanza ragionevole è impossibile. Quello dell’illuminazione pubblica carente, all’Argentario, è un problema che si sta verificando da tempo e che, probabilmente, non verrà risolto, afferma il sindaco, Arturo Cerulli, finché non sarà possibile pubblicare il bando per l’individuazione di un nuovo gestore. Intanto, con le giornate che si accorciano sempre di più, i rischi aumentano ed a segnalarli, sui social, sono gli stessi automobilisti, spaventatissimi dal fatto di ritrovarsi persone davanti all’improvviso.
“Le soluzioni sono poche – scrivono – o spostiamo le strisce alla luce, o mettiamo la luce sulle strisce o togliamo le strisce nascoste dietro le curve, come all’inizio di via Roma, ed in prossimità della rotatorie”. Spostare le strisce sembra però un provvedimento tardivo, visto che la segnaletica orizzontale è stata rifatta proprio in questi giorni, esattamente dove era prima su disposizione del comando della polizia municipale che deve attenersi al Codice della Strada. In virtù di questo, non resta che puntare sull’illuminazione. Chi c’è stato, racconta che a Londra sono decenni che tutte le strisce pedonali sono illuminate da un lampione a destra ed uno a sinistra. Qui basterebbero luci gialle che segnalano convenzionalmente situazioni di pericolo.
Perché non si può rischiare finché accade l’irreparabile. Da un test fatto sulla Giannella, in un tratto privo di illuminazione, andando a 50 chilometri orari, come imposto dalla segnaletica e con accesi i soli fari anabbaglianti, gli automobilisti vedono i pedoni che attraversano sulle strisce solo quando sono a pochi metri di distanza. Figurarsi cosa succede nei centri abitati, tra curve ed altri elementi che coprono ancora di più la visuale.