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Militare, politico, diplomatico, ma anche insigne studioso di botanica e scienze agrarie: Vincenzo Ricasoli (1814-1891), fratello minore del più celebre Bettino, fu una figura complessa e straordinaria del nostro Risorgimento.
La sua vita è ricostruita per la prima volta in un’approfondita monografia dallo storico Daniele Bronzuoli, autore del volume “Vincenzo Ricasoli, 1814 – 1891. Patriota, soldato e agricoltore in Maremma” (pp. 464, euro 28), edizioni Polistampa, pubblicato nella collana “Studi della società toscana per la storia del Risorgimento”.
Daniele Bronzuoli, dottore di ricerca all’Università di Firenze, è autore di testi sull’Italia liberale e sul pensiero politico moderno e contemporaneo.
“Vincenzo Ricasoli – spiega Bronzuoli – avrebbe ricevuto una diversa e maggiore considerazione se non fosse per l’ombra gettata sulla sua vicenda dalla straordinaria figura del fratello Bettino”.
Vincenzo Ricasoli
Volontario toscano nella prima guerra d’Indipendenza, Vincenzo si arruolò nel maggio del 1848 nell’esercito sabaudo, dve raggiunse a conclusione della carriera il grado di maggiore generale. Nella sua veste di ufficiale partecipò a tutte le campagne del Risorgimento nazionale. Deputato all’Assemblea toscana nel 1859, fu tra il 1860 e il 1867 più volte eletto deputato al Parlamento per i collegi di Grosseto e di Scansano. Nel giugno del 1881, pochi mesi dopo la morte del barone di ferro, fu nominato Senatore del Regno d’Italia quale riconoscimento degli alti meriti patriottici acquisiti. Il suo contributo fu determinante anche nel campo dell’agricoltura e delle scienze: con il fratello lavorò intensamente sul patrimonio familiare con le tenute in Maremma, facendole progredire prima con l’uso pionieristico delle macchine per la mietitura, quindi con l’introduzione della mezzadria.
Nel 1850 comprò la Casa Bianca, posta nelle immediate vicinanze della Porta della Rocca di Porto Ercole. Nell’annessa tenuta, che andò sviluppando con ulteriori acquisti, sviluppò i suoi interessi botanici impiantandovi, a partire dal 1869, un orto botanico, che dopo venti anni contava 1860 diverse specie. Sui suoi studi egli pubblicò numerosi scritti scientifici.
A Porto Ercole, il 21 giugno 1891, egli concluse la sua vicenda terrena. A seguito di un suo legato testamentario, a Porto Ercole fu costruito un asilo infantile, che per circa 50 anni operò in favore dell’infanzia del paese.
La sua figura di combattente per l’unità nazionale, nonché di pionieristico colonizzatore della Maremma e insigne botanico, emerge con chiarezza in questa biografia che ricostruisce per la prima volta il profilo storico complessivo di Vincenzo Ricasoli, grazie ad una solida base documentaria e a puntuali riferimenti al contesto storico-politico nel quale egli visse e operò.
La presentazione del libro
Il professor Zeffiro Ciuffoletti ed il professor Riccardo Baldini dell’Università di Firenze presenteranno il volume nel giardino della Casa Bianca, in via Caravaggio 9 a Porto Ercole, sabato 19 luglio, alle 21.
Interverranno l’autore e Niccolò Rosselli Del Turco, che ha promosso l’opera.