Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Argentario L@b sull’eventualità che Porto Santo Stefano non possa essere più la località di partenza per i traghetti per l’Isola del Giglio a beneficio di Talamone:
“Il dibattito sui traghetti per l’isola del Giglio siamo certi non cambierà l’attuale attracco da Porto Santo Stefano e la relativa rotta, ma porta alla luce una duplice sconfitta per l’Argentario.
L’opinione di chi crede che la situazione del porto di Santo Stefano e del paese, in caso di spostamento dell’imbarco a Talamone, possa migliorare in termini di viabilità e di sviluppo economico è il segno di aver perso un’occasione. Non riuscire, soprattutto a partire dagli anni del boom turistico della nostra zona, a organizzare i flussi turistici per le isole in modo da non pesare sulla vivibilità del nostro paese e anzi da renderli volano di attività economiche di indotto è una responsabilità di tutti. Se non siamo riusciti a creare una ricettività turistica di servizio per quanti usufruiscono del traghetto, perché dovremmo riuscire a progettare l’alternativa sugli spazi lasciati eventualmente liberi? Non ci pare che ci sia una progettualità del genere.
Dovrebbe essere la politica locale a dare un segnale in questo senso, ma la nostra amministrazione vive di inerzia. Un esempio è quello di non aver mai fatto pressione sul governo circa l’istituzione di una tassa d’imbarco: se le isole possono tassare quanti sbarcano sul proprio territorio (una tassa di soggiorno ad hoc), perché i porti di partenza, che soffrono comunque dei disagi, non possono avere questa possibilità impositiva? Oppure perché non si è mai chiesto delle agevolazioni sui biglietti per i nostri residenti al pari di quelli del giglio? Domandare è lecito.
Infine, non capiamo perché dev’essere il comune isolano a influire sulla pianificazione urbanistica del nostro. Benché crediamo sia un esercizio inutile parlare di spostare i traghetti, dovrebbe essere semmai il nostro comune a dare la linea programmatica sul proprio porto e quindi a dire se vuole o meno la stazione marittima per i traghetti.
Ed è umiliante oltretutto vedere che la nostra amministrazione sia costretta ad andare a ruota per mancanza di un’idea propria di futuro, invece di ascoltare i nostri operatori e imprenditori”