Gavorrano (Grosseto). “Attendevamo con curiosità la pubblicazione della graduatoria definitiva per l’accesso al nido d’infanzia di Bagno di Gavorrano e come noi attendevano certamente anche i genitori dei 24 bambini che hanno presentato domanda di iscrizione”.
A dichiararlo, in un comunicato, sono i consiglieri del gruppo di opposizione “Noi, per Gavorrano”.
“Alla lettura della graduatoria di cui alla determinazione n. 488/2024 siamo rimasti allibiti – continua la nota-. Di fatto, la graduatoria definitiva si differenzia dalla graduatoria provvisoria per sole 3 domande su 24. Una famiglia ha rinunciato all’iscrizione, mentre due famiglie hanno chiesto la revisione dei punteggi attribuiti. Fin qui può sembrare tutto normale. Ma di normale c’è davvero ben poco. Per quanto appurato, l’amministrazione comunale non ha effettuato alcun controllo sulle 24 istanze presentate. Ciò che è stato dichiarato nelle singole domande di iscrizione, non è stato oggetto di verifica alcuna. Grave, gravissimo. Soprattutto sapendo che la graduatoria viene redatta sulla base di quanto dichiarato dalle famiglie nelle rispettive istanze”.
“Preme evidenziare che il nostro gruppo consiliare, con Pec del 26 giugno, ha acquisito copia di tutte le domande di iscrizione presentate e sulle stesse ha effettuato una semplice istruttoria. Abbiamo quindi analizzato se le dichiarazioni rese dai compilatori sono corrette o meno. Cosa che il Comune, per quanto, non ha fatto – sottolinea l’opposizione -. Dalla nostra verifica, tanto per citare alcuni esempi, le due domande da 15 punti (seconda e terza in graduatoria) dovevano subire una decurtazione di punteggi. In una, infatti, si dichiara che il proprio figlio risulta iscritto nella lista d’attesa dell’anno precedente, ma l’anno precedente non vi era alcuna lista di attesa per i residenti (2 punti da togliere). Nell’altra, poi, si dichiara di risiedere e lavorare nella stessa frazione di Gavorrano, pur affermando in contraddizione con ciò che il luogo di lavoro dista oltre 80 chilometri dalla residenza (3 punti da togliere)”.
“Di errori più o meno rilevanti ne abbiamo riscontrati molti e ci rammarica apprendere dalla graduatoria definitiva che gli stessi non siano stati rilevati dal Comune. Il più ricorrente tra gli errori è certamente quello relativo alla distanza che c’è tra la residenza ed il luogo di lavoro, distanza che attribuiva alle domande da 1 a 4 punti – prosegue il comunicato -. Eppure questo dato è facilissimo da verificare. Altri possibili, e talvolta evidenti, errori riguardano anche l’opzione dal ‘lavoro notturno’, che attribuiva 3 punti. Il lavoro notturno, disciplinato dalla vigente normativa, ha dei parametri orari ben definiti che sono difficili da riscontrare nella posizione lavorativa dichiarata da alcuni soggetti. Potremmo andare avanti a lungo raccontando le storture rilevate nelle richieste di iscrizione al nido dell’infanzia, ma ci basta affermare che la graduatoria redatta da questo gruppo consiliare è sufficientemente diversa da quella approvata dal Comune. Vale la pena ricordare che la delega all’istruzione, alla scuola, è in capo al sindaco Stefania Ulivieri. Questa pare però essersene dimenticata, snobbando totalmente la materia. Il sindaco, a capo della Pubblica Amministrazione, ben conosce il codice di comportamento degli Enti, nel quale si parla di modelli comportamentali diretti ad ispirare condotte conformi ai principi di trasparenza, correttezza, imparzialità, efficienza e lealtà.
“Un bando dove i punteggi, o meglio le priorità, non sono preventivamente e trasparentemente indicate. Una graduatoria che pare aver preso per buono tutto ciò che, in assoluta buona fede, i cittadini hanno dichiarato, senza controllo alcuno. Tutto questo proprio in barba a principi di trasparenza, correttezza, imparzialità, efficienza e lealtà – termina il comunicato -. È il caso, a nostro avviso, che il sindaco interrompa per qualche ora il tour delle sagre e delle feste per dedicarsi con scrupolosa attenzione a questa vicenda. Le famiglie che hanno partecipato al bando, lo hanno fatto per colmare un’evidente esigenza e non per capriccio personale. È doveroso che l’amministrazione garantisca loro trasparenza, correttezza, imparzialità, efficienza e lealtà, andando ad istruire tutte le 24 istanze al fine di giungere celermente ad un’insindacabile graduatoria definitiva”.